Svolazzante a cavallo sul suo manico di scopa, così viene rappresentata la strega nell'iconografia popolare ed artistica, immagine che però ricopre una realtà storica complessa, fatta di sapere sciamanico e di persecuzioni, antichissime credenze legate ai culti pagani della fertilità risalendo al mondo antico ed oltre, senz'altro alla fine del Paleolitico[citazione necessaria].
La Chiesa Cattolica mentre da una parte ha sempre combattuto le credenze magiche, dall'altra parte è stata la più forte sostenitrice della realtà oggettiva di di streghe, maghi e stregoni, giustificava la credenza nel sabba diabolico. E se, da una parte ha prodotto, nei secoli, diversi documenti (citiamo il Canon episcopi, risalente addirittura al IX secolo e destinato ai vescovi) contro la superstizione, dall'altra ci sono ben 13 bolle che affermano la realtà della stregoneria tutt'oggi non "abiurate". "Fra tutte le eresie, la più grande è quella di non credere nelle streghe e con esse, nel patto diabolico e nel sabba", dal "Malleus maleficarum",(trad. "Il martello delle streghe").
Questo manuale fu scritto da due Domenicani tedeschi, Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer per stabilire i criteri utili a riconoscere e punire le streghe fu pubblicato nel XV secolo. Esso fu riprodotto in ben trentaquattro edizioni e oltre trentacinquemila copie impresse con una tiratura stimata di 30.000 copie che lo poneva secondo libro per diffusione dopo la Bibbia.[citazione necessaria] Ma molti sono i manuali a corollario del Malleus sui metodi di tortura e di applicazione della pena e del modo sul quale riconoscere una strega.
La persecuzione delle streghe [modifica]
Esecuzione di massa di presunte streghe da parte di un gruppo di taglialegna (incisione del 1508)Le "cacce alle streghe" si concentrarono soprattutto tra la fine del 1400 e la prima metà del 1600 e conobbero due ondate: una dal 1480 al 1520 e l'altra dal 1560 al 1650.
Le supposte streghe (e a volte anche i loro figli, soprattutto se femmine), appartenevano per lo più alle classi popolari ed erano di solito vedove, prostitute, levatrici ed herbarie. Soltanto una piccola minoranza di loro poteva essere realmente annoverata tra i veri e propri criminali (fu il caso della cosiddetta "Voisin", per esempio, prestatrice di servizi satanici per le messe nere della Marchesa di Montespan, pure lei criminale, favorita di Luigi XIV di Francia, al fine di assicurasi a lungo i favori del re), colpevoli di omicidi, o di altri gravi reati. La stragrande maggioranza era invece composta da persone innocenti, di ogni età e condizione, spesso "levatrici" e guaritrici, in un tempo in cui decotti ed infusi a base di piante usati dall'empirico sapere tradizionale delle guaritrici risultavano non meno efficaci e sicure di medicine e medici: e, d'altra parte, la popolazione, essenzialmente rurale, non aveva altre possibilità per curarsi del ricorrere ai loro rimedi, meno costosi di quelli dei medici. Molte "streghe" vennero torturate e bruciate vive, con le motivazioni ufficiali più varie, ma spesso in base a delazioni anonime mosse anche da futili ragioni (perché giovani, perché vecchie, soprattutto perché donne) e in molti casi, perché sotto tortura, in cambio della riduzione dei tormenti, facesse il nome di persone possibilmente benestanti, ree di complicità, in modo da poter istruire il processo successivo, considerato fortemente remunerativo, dato che il condannato subiva anche la confisca dei beni.
I due ultimi episodi di streghe arse vive avvennero uno nella Svizzera protestante nel 1782 e l'altro nella Polonia cattolica nel 1793.
La stregoneria come reato [modifica]
Quanto alla condanna a morte attraverso il rogo, va ricordato che tale competenza non era propria della Chiesa, bensì dell'autorità civile che, basandosi su una sentenza dell'autorità ecclesiastica, competente per materia, ne emetteva una propria di condanna e provvedeva all'esecuzione. Infatti i giudizi inquisitoriali per stregoneria erano relativi ai contenuti eretici contestati ai "colpevoli" e non avevano titolo a decretare la morte dell'imputato, ma poiché l'eresia era considerata un reato civile, chi risultava colpevole per il Tribunale ecclesiastico e veniva consegnato al "braccio secolare", anche se avesse abiurato (anzi, paradossalmente, proprio perché attraverso l'abiura riconosceva la sua "mancanza"), vedeva tradursi la sentenza ecclesiatica in condanna penale.
Ciò perché l'ortodossia della fede era intesa come corpo portante dell'unità sociale e quindi la sua presenza non violava solamente la unità della fede, bensì anche l'unità sociale.
Quando più tardi, a causa della Riforma protestante, l'unità della fede non potrà più essere considerata l'elemento di unità della società, si dovranno assumere altri principi, ad esempio la nazionalità o l'appartenenza ad uno Stato e più tardi ad una classe sociale.
C'è da dire, comunque, che era praticamente impossibile per il potere temporale non intervenire con punizioni pesantissime come il rogo, in quanto nessuno poteva permettersi di mettersi contro la Chiesa. Molte autorità temevano infatti di essere "corree" alle streghe. In ogni caso le prediche degli inquisitori invocavano il fuoco purificatore ed era impossibile per il potere temporale non applicare la pena di morte. Nei processi alle streghe del Tirolo e del Trentino, come riportati nei libri della Giovanna di Gesaro, si può notare come la forza politica della Chiesa e il suo giudizio, fosse inappellabile.
L'entità della persecuzione [modifica]
Molti studiosi hanno affrontato l'argomento e hanno discusso, nel tentativo di determinare delle stime accettabili e condivise sul numero delle vittime della caccia alle "streghe" durante i due secoli in cui sia i tribunali dell'Inquisizione che quelli della Riforma le condussero al rogo.
Il raggiungimento di una certezza sul tema è ostacolato da molti elementi: ad esempio, si è persa traccia di documenti e notizie certe in ordine a gran parte dei processi. Il motivo principale fu che per paura che gli immensi archivi inquisitoriali cadessero nelle mani dei protestanti o degli avversari della Chiesa, molti archivi vennero dati alle fiamme, come Milano, Mantova, Benevento e quelli della Sicilia con migliaia e migliaia di processi.[citazione necessaria] O come quelli rubati dai francesi a Roma. Pertanto le cifre che si ipotizzano in ordine alle vittime della persecuzione vanno considerate come ordini di grandezza e spesso sono oggettivamente influenzate dalle opinioni e dalle collocazioni culturali degli Autori che le hanno determinate.
Le ipotesi minime parlano di circa 110 000 processi e 50 000 esecuzioni[1] cifre successivamente ridotte dallo stesso autore a 100 000 processi e 50 000 esecuzioni[2]. Esistono poi molti studi che pervengono a conclusioni di poco superiori, mentre a risultati notevolmente distanti si collocano pochi autori[3] che parlano di 12 000 000 processi e 9 000 000 esecuzioni. La situazione muta, ma non di molto, se si passa ad esaminare cifre parziali riferite a particolari aree geografiche che sono state oggetto di studi più particolareggiati ed approfonditi, sulla base del ritrovamento di documenti processuali, ma purtroppo è evidente che tali stime sono approssimate per difetto, non essendo stato possibile recuperare la documentazione per ogni processo celebrato.
Sempre stando a Gustav Henningsen, i tribunali ecclesiastici di cui era direttamente responsabile la Chiesa Cattolica celebrarono in tutto 20 000 processi per stregoneria (in Spagna, Italia e Portogallo), in Spagna furono condannate al rogo 49 "streghe", in Italia 36 e in Portogallo 4.; negli altri paesi, infine, furono invece le autorità civili a celebrare ben 100 000 processi che nella metà circa dei casi si risolsero nella pena capitale: secondo queste stime sarebbero perciò i tribunali civili e non la Chiesa cattolica ad avere avuto le maggiori responsabilità di questa follia.
Ma basta pendere un libro come quello della di Gesaro "Streghe" per vedere che solo nel Trentino la cifra di 36 venga ampiamente superata e non si riesce comprendere le stime dell'Henningsen.[citazione necessaria]
Per misurare l'incidenza del numero delle vittime occorre poi raffrontarla con la popolazione europea di quei tempi.[citazione necessaria] Si tratta inoltre, per l'80% di queste vittime, esclusivamente di donne. Va notato che, paradossalmente, se è in Italia che nasce il sintomo della caccia alle streghe con l'affare di Triora,[citazione necessaria] non è in questo paese (eccetto nel nord in Piemonte, ovvero vicino alla linea di contatto fra protestantesimo e cattolicesimo) che si scateneranno più violentemente queste persecuzioni, né quello in cui mieteranno più vittime. Esse saranno ben più numerose sia in Francia che in paesi anglosassoni quali la Gran Bretagna e la Germania.
Lo studio delle cause [modifica]
A differenza di quanto si creda comunemente, durante il medioevo le persecuzioni sono rivolte soprattutto contro gli eretici (Catari, Valdesi, o Albigesi). Comunque "fedi altre" accusate di concubinaggio con il diavolo. La Chiesa Cattolica pensava che Catari derivasse da Catus, gatto, adoratori del gatto/Satana. È solo a partire dall'età moderna (dopo lo scoperta delle Americhe, nel momento in qui nasce l'Umanesimo e in cui la stampa appare) che incomincia questa persecuzione che alcuni non esitano a definire sessista (probabilmente l'unica del genere nella storia) e altri hanno voluto chiamare genocidio od olocausto.
La parola modifica non vuol dire niente, ho preso semplicemente il testi da internet, su wikipedia.
Ciao Grazie Cristina,
5-10Pt?