ETNA
L’Etna è il più alto vulcano attivo d’Europa, ha un diametro alla base di ben oltre 40 km ed un’altezza di 3350 metri. L’Etna con le sue frequenti eruzioni che vanno come durata di pochi giorni a qualche anno è sempre in continua mutazione, generatasi in seguito ad emissioni sovrapposte di prodotti eruttivi “lava” emessi nel tempo, ma non sempre le eruzioni sono di tipo costruttivo, avvolte sono anche di tipo distruttivo con crolli e cedimenti delle pareti, come la Valle del Bove una depressione di circa 1.000 metri e grande km 7 per 5 km e non di rado varie colate laviche si sono riversate al suo interno.
LA FLORA
Le colate laviche divenute roccia con il raffreddamento, rimangono inospitali per molti decenni a qualsiasi forma di vita fino a quando il mutamento dovuto agli agenti atmosferici non favorisce l’insediamento delle prime forme di vita vegetale ovvero Muschi e Licheni che aprono la strada alle altre forme di vita.
L’Etna offre un paesaggio davvero sorprendente e variegato, si passa dalle distese di lave scure e impervie, a fiumi di lava nera che attraversano prati o boschi.
Nella parte sommitale del vulcano troviamo la ginestra dell’Etna ,che nella tarda primavera con la sua fioritura colora il paesaggio di giallo ed impregna l’aria di un profumo intenso e inebriante insieme all’Asralago o meglio conosciuto come “spino santo” una pianta che si adatta bene alle zone impervie.Intorno ai 2000 metri troviamo colonie di Faggi e Betulle, scendendo più in basso vi sono splendidi boschi di Roverella e Pino Laricio specie sul versante orientale del vulcano, sul versante occidentale, ancora più in basso tra i 1000 e i 1500 merti troviamo castagneti e le prime coltivazioni di pometi noccioleti e vigneti. sul versante occidentale troviamo ancora boschi di querce, pometi castagni, noccioleti e pistacchieti ( rinomato è il pistacchio di Bronte).
Si può anche ammirare il secolare Ilice una quercia di oltre 800 anni sita in contrada Carrinu ricadente nel teritorio di Milo, la secolare quercia ha una circonferenza alla base di 10 metri e un'altezza di 30 metri.
LA FAUNA
Passeggiando lungo gli innumerevoli sentieri che portano in luoghi mozzafiato come la Valle del Bove, la Grotta del Gelo, è facile incontrare numerevoli speci di animali che popolano l’Etna, come l’Istrice, la Volpe, il Gatto Selvatico, il Ghiro, il quercino e varie speci di pipistrelli. Molti sono gli uccelli che vivono nel vulcano , il più maestoso e raro tra tutti l’Aquila Reale, vi troviamo anche la Poiana, il Gheppio, lo Sparviero, il Falco pellegrino, e tanti altri. Nel sottobosco troviamo varie famiglie di rettili come la Lucertola, il Ramarro, e molte speci di serpenti di questi l’unica pericolosa è la Vipera.
IL PARCO DELL’ETNA
Per salvaguardare l’immenso patrimonio naturale nel Marzo del 1987 è stato istituito il Parco Dell’Etna, che si estende dalla vetta del vulcano sino alla cintura superiore dei paesi etnei.
Il Parco dell’Etna è suddiviso in due zone zona “A” che si estende per circa 19.000 ettari ed è la zona di riserva integrale dove l’intervento dell’uomo è ridotto al minimo indispensabile, e la zona “B” che si estende per circa 26.000 ettari formata per lo più da insediamenti agricoli.
STROMBOLI
Stromboli è un isola di formazione molto recente, l'ultima fra l'Eolie ad essere emersa dal mare. Probabilmente la sua nascita è stata preceduta da quella dello Strombolicchio, un piccolo vulcano di cui l'ultimo resto è lo scoglio isolato nel mare, ad una distanza di un Km e mezzo dall'isola attuale.
In quanto allo Stromboli si riconosce nella sua storia, sia attraverso la morfologia,sia attraverso la differenziazione delle lave, due periodi nettamente distinti.
Nella prima fase, fra 40000 e 12000 anni fa, si è formato un regolare cono vulcanico, che ha raggiunto l'altezza di quasi mille metri. E' il Paleo Stromboli; le sue lave (da basalti ad adantesiti che diventano via via sempre più ricche di potassio) sono molto simili a quelle dello Strombolicchio, che si potrebbe quindi considerare come un cono avventizio di esso. Infatti la profondità marina fra questo e l'isola di Stromboli non supera i venti metri. Il vulcano così formatosi è in realtà la parte sommatale di un edificio vulcanico che, seguitandone il più o meno regolare pendio, scende fino alla profondità di 3000 metri dal livello marino. E' un vulcano cioè di dimensioni simili all'Etna, di cui non si vede altro che il cocuzzolo. Ad un certo momento la metà Nord Ovest del Paleo Stromboli è sprofondata nell'abisso. Il Vulcano è stato sezionato quasi assialmente. Ma su questo sprofondamento è sorto ben presto un altro vulcano, che si è venuto ad appoggiare a ciò che rimaneva del precedente, senza raggiungerne l'altezza. E' il Neo Stromboli, al quale appartiene il cratere attualmente attivo. Anche il Neo Stromboli ha dei centri eruttivi secondari.
Come la Sciara del Fuoco, un piano inclinato sul quale dall'altezza di 700 metri rotolano fino al mare i materiali lanciati in aria dalle intermittenti esplosioni del cratere o scendono le lave di periodiche eruzioni. La Sciara, che ha livello del mare l'ampiezza di circa 1 Km, è limitata su due lati da creste rocciose accidentatissime entrambe solcate da dicchi intrusivi. Le recenti ricognizioni batimetriche hanno accertato che la Sciara continua ininterrotta al disotto del livello marino fino ad una profondità di almeno 500 mt. Di qui si assiste allo straordinario spettacolo offerto dal cratere, nella quale sono oggi aperti cinque bocche eruttive, dalle quali escono le fiamme o nelle quali si vedono ribollire le lave fuse. Stromboli ha infatti un' attività vulcanica particolarissima, che dura ininterrotta attraverso i millenni, è un continuo succedersi di esplosioni, ora dall'una ora dall'altra delle sue bocche, che lanciano in aria brandelli di lava incandescente. Questi ricadono all'intorno o rotolando lungo la Sciara, le esplosioni si succedono con ritmo abbastanza regolare, che può variare da pochi minuti a qualche ora, sempre accompagnate da impressionanti fragori da emissioni di nuvole di gas, che investono gli escursionisti togliendo il respiro, ma che in generale, spinte dal vento, passano rapidamente. Pericolosissimo è scendere alla fossa e avvicinarsi maggiormente alle bocche eruttive, la salita del vulcano si fa generalmente partendo la sera dall'abitato di Stromboli, richiede almeno tre ore di marcia ed è alquanto faticosa, anche se offre spettacoli indimenticabili, unici al mondo. Si sale per una buona mulattiera al vecchio semaforo di La bronzo ( quota 105 m.) e di qui per una stradella battuta si inizia la rapidissima salita attraverso innumerevoli zig zag, dei quali già si gode talvolta splendide vedute verso la Sciara e il cratere che esplode o verso l'abitato di Stromboli.
qui c'è tutto!!! baci...