Ti allego documentazione utile. Spero che ci stia tutta.
l curriculum vitae si scrive così
le regole per un buon cv
dati personali
esperienze professionali
studi
hobby
se non basta il cv
cv a prova di mercato
così si fa
errori da evitare
da non dimenticare
lettera di presentazione
cv inglese
cv europeo
cv online
In Alice
- cv mica da ridere
- arriva il cv anonimo
Biglietto da visita e sintesi delle esperienze di studio e di lavoro: il curriculum vitae è la carta d'identità del candidato in cerca di lavoro
Sembra facile, ma sono molti a cadere nella cosiddetta prova del curriculum. Giovani alle prime armi nel mondo del lavoro, ma anche quadri e manager rodati. Tutti si trovano in difficoltà di fronte alla pagina bianca: in poche righe bisogna sintetizzare le proprie esperienze di studio e lavoro, facendo particolare attenzione a suscitare l'attenzione del selezionatore, che ha più o meno 20 secondi per leggerlo e non cestinarlo.
Ecco allora come essere realmente efficaci nella presentazione del proprio percorso professionale e rendere appetibile la propria candidatura, evitando gli errori più comuni.
le sezioni del cv
Informazioni personali
Dati, recapiti, stato civile: il cv rappresenta molto più di un biglietto da visita
Esperienze professionali
E' fondamentale valorizzare tirocini, mansioni svolte e competenze passate
Esperienze formative
Dai master alle esperienze formative più recenti
Lingue parlate e hobby
Da non dimenticare anche conoscenze informatiche e interessi personali
Quando il cv non basta
Non esiste il curriculum perfetto, ma vari cv per ciascuno, diversi a seconda del profilo e dell'organizzazione per cui ci si presenta
un cv a prova di mercato
Cose da fare
Il segreto? Essere sintetici, ordinati e precisi, non trascurare la forma e curare i punti essenziali
Così proprio non si fa
Mai vendersi troppo, fare errori grammaticali, dire bugie, scriverlo a mano e spedire cv uguali per ogni occasione
con un occhio oltre frontiera
Cv inglese
Per chi aspira a una carriera internazionale
Cv europeo
Per chi vuole lavorare entro i confini dell'Unione
Cv online
L'alternativa ai canali tradizionali
Lettera di presentazione
Indispensabile, insieme al cv
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Dow Jones -0,27
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- da non dimenticare l'autorizzazione al trattamento dei dati personali
Molto più di un biglietto da visita
Il curriculum vitae è uno dei documenti più importanti attraverso i quali ci si presenta a un'azienda. Banalmente, si potrebbe dire che equivalga al proprio biglietto da visita. Proprio come questo, quindi, deve contenere delle informazioni essenziali sul conto di scrive. In particolare, vanno indicati fin da subito e con estrema chiarezza i propri dati personali e i recapiti a cui far riferimento.
Una buona idea è quindi quella di inserire fin dal titolo del curriculum il proprio nome e cognome, servendosi del grassetto e adottando una dimensione del carattere leggermente più grande, ma senza esagerare, rispetto al resto del testo. Meglio ancora se anche il file in questione viene nominato in maniera completa, non salvandolo semplicemente come cv, ma indicandolo immediatamente come il proprio ("Cv Andrea Bianchi"). Di fatto, essendo notevolissima la quantità di curriculum ricevuta dai responsabili delle risorse umane, è opportuno qualificare con precisione il documento con nome e cognome in modo da garantirne la massima riconoscibilità e individualità.
In seconda battuta, vanno inseriti luogo e data di nascita. Questi riferimenti anagrafici, unitamente alla residenza, consentono ai selezionatori di farsi un'idea sull'età del candidato, sulla sua provenienza geografica e sul suo attuale domicilio. Tali informazioni, naturalmente insieme a quelle relative al percorso di studi e di esperienze professionali, permetto di fare alcune congetture in merito al titolare del curriculum, cercando di capire, ad esempio, quale sia la sua propensione agli spostamenti. Del resto, in questa sezione dedicata ai dati personali può essere utile, specialmente per alcuni mestieri, indicare la disponibilità a trasferirsi, a viaggiare, a usare l'automobile. Riguardo a quest'ultimo punto, è possibile indicare di quale patente si è muniti e se si ha a disposizione una vettura, sempre che abbia senso rispetto al lavoro per cui ci si candida. Fornire queste informazioni, infatti, può essere opportuno se l'annuncio a cui si risponde è per una posizione di agente di commercio o di autotrasportatore, mentre può risultare incongrua se ci si vuole proporre per un call center.
Quanto allo stato civile, per molti selezionatori si tratta senza dubbio di un'indicazione importante. Soprattutto, inutile negarlo, se la candidata è una donna, magari in età da marito o, peggio ancora, da figli. Non essendo però un elemento basilare, tant'è vero che si può decidere di non renderlo noto neppure nella propria carta d'identità, si può omettere lo stato civile e giocarsi le proprie carte in sede di colloquio, quando verrà più o meno inevitabilmente chiesto.
Da ultimo, i recapiti per essere contattati. Nonostante la loro importanza primaria, questi dati vengono spesso "nascosti" all'interno del curriculum, quando non sono addirittura tralasciati. È un errore fondamentale. Non solo vanno messi tutti i riferimenti, ma vanno segnalati quanto più chiaramente possibile, distinguendoli bene dal resto del curriculum. Alcuni consigli: indicare solo indirizzi email che si usano davvero e che vengono controllati di frequente e mettere solo numeri di telefono effettivamente utilizzabili. Ad esempio, è inutile inserire il proprio recapito telefonico di casa se si è costantemente in ufficio, così come è inopportuno mettere quello dell'ufficio o il cellulare se si sa già che non si potrà rispondere con serenità. Nel dubbio, sempre meglio specificare gli orari in cui si preferirebbe essere chiamati.
Silvia Zanella
Privacy e protezione dei dati
La tutela della privacy
La legge 675/96 ha imposto alle imprese un'attenzione sempre maggiore ai dati personali. Internet è un ottimo strumento per restare aggiornati sugli adempimenti e sulla normativa di riferimento.
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Garante per la protezione dei dati personali
L'autorità garante per la protezione dei dati personali è presieduta dallo studioso che ha ispirato la legge stessa, il professor Rodotà. Il sito dell'istituzione è completo. Non mancano documentazione e normativa aggiornate. (Garante)
Privacy.it
Il portale verticale della privacy propone una buona raccolta di link, alcune faq, la normativa italiana e quella europea in materia di riservatezza.
Associazione nazionale garanzia della privacy
Si chiama associazione nazionale garanzia della privacy e riunisce, come una sorta di 'sindacato', le imprese, gli enti e le persone che trattano dati. (Angap)
Consulenti Privacy Network
Un gruppo di esperti che offre servizi relativi agli adempimenti, scadenze e procedure per adeguarsi alla legge sulla pivacy. Un'ampia sezione informativa. La consulenza è a pagamento.
Epic
Tra le istituzioni che analizzano la protezione dei dati personali nel contesto dell'informazione elettronica Epic (Electronic privacy information center) offre interessanti news. (Electronic privacy information center)
in inglese
Legge sulla Privacy (L.675/96), consigli per l'uso
Fornisce a imprese, professionisti, settore no-profit e enti locali un servizio per la gestione deglii adempimenti obbligatori conseguenti all'introduzione della Legge sulla Privacy (L.675/96). (Opera Digitale)
In Virgilio
- vi riconoscete in uno di questi profili?
Le esperienze professionali
La sezione dedicata al percorso professionale è senz'altro una delle più importanti e significative del proprio cv. Proprio per questa ragione, è anche tra le più problematiche e complesse da scrivere.
La tentazione, specie per i più giovani, è quella di inserire tutto, anche brevissime esperienze di scarso rilievo. L'attenzione, invece, va focalizzata su periodi di lavoro di peso oggettivo, nel corso dei quali si sia appreso un minimo di know how rispetto al ruolo ricoperto. Questo vale anche nel caso in cui si siano svolti esclusivamente dei tirocini o dei periodi di stage (di durata minima di 2/3 mesi).
Se invece ci sono stati dei lunghi periodi di inattività, meglio tentare di contestualizzarli (facendo riferimento a impegni dovuti ad esempio alla maternità o alla frequentazione di corsi di formazione) o quantomeno di non metterli troppo in risalto.
In primo luogo, quindi, occorre avere chiaramente in testa cosa vale la pena inserire, cercando di porre in evidenza quelle esperienze che più si avvicinano alla posizione che si intende ricoprire rispondendo all'annuncio in questione. Una volta fatta piazza pulita dei ricordi professionali superflui o irrilevanti rispetto al lavoro che ci viene prospettato, si può procedere con l'esposizione del proprio iter lavorativo, privilegiando come sempre un approccio sintetico e privo di considerazioni personali.
Dal punto di vista dell'ordine cronologico, è opportuno iniziare dall'esperienza più recente (posizione attuale), risalendo indietro nel tempo fino agli inizi della propria carriera. Questo, ovviamente, evitando di richiamare le attività giovanili meno qualificanti.
Per ciascuno dei lavori effettuati è bene segnalare con chiarezza il nome della posizione ricoperta, le mansioni svolte, le competenze sviluppate ed, eventualmente, il numero di persone coordinate.
Quanto alle informazioni sulle aziende in cui si è operato, non bisogna scendere troppo nei particolari, ma limitarsi a indicare solo settore, fatturato e il numero complessivo di dipendenti.
Non si tratta in ogni caso di notizie fondamentali da inserire, ma possono rivelarsi utili per permettere al selezionatore di ricostruire il percorso professionale del candidato con maggiore precisione e accuratezza.
Stesso discorso vale per l'indicazione di parametri di tipo economico, che si possono inserire senza entrare eccessivamente nel dettaglio, specificando, se lo si desidera, soltanto se si è assunti, con che contratto e a che livello. Meglio evitare, invece, richieste dirette in termini salariali, che verranno eventualmente discusse in sede di colloquio.
Dall'elenco delle esperienze professionali dovrebbero emergere doti di altro genere, come ad esempio la capacità di lavorare in gruppo, la leadership o le attitudini organizzative. Anche il fatto di aver svolto delle attività all'estero o lontano da casa può essere interpretato come un segnale di curiosità intellettuale, della capacità di essere autonomi e di sapersi adattare e ambientare a contesti diversi.
Un'ultima considerazione. La sezione del cv dedicata alle esperienze professionali è una delle più cruciali, quella, per intendersi, in cui ci si può giocare il posto rispetto a un candidato concorrente. Vale quindi il principio basilare secondo il quale è essenziale saper fare marketing di se stessi. Il che non significa però né "fare il make up" al proprio curriculum, né, meno che mai, mentire.
Inutile pertanto indicare posizioni di responsabilità che non si sono mai ricoperte, né bluffare sul tipo di mansioni svolte. Se anche riusciste a superare il colloquio, è sicuro che avreste dei seri problemi nel momento in cui vi fossero affidati dei compiti di cui non avete idea.
D'altro canto, va messo in primo piano quello che può essere il proprio contributo per quella specifica posizione, l'apporto significativo all'azienda che ci si sente in grado di dare. Per questo, occorre saper vendere al meglio il proprio percorso professionale così da renderlo il più possibile appetibile al selezionatore.
Silvia Zanella
Curriculum studiorum
Secondo la Quinta Indagine sui Neolaureati effettuata da GIDP/HRDA (l'associazione dei direttori del personale) e da Monster, sempre più aziende sono alla ricerca del giovane talento perfetto: laurea con il massimo dei voti, esperienze di studio all'estero, conoscenza di almeno una lingua straniera, disponibilità a viaggiare e a essere flessibili.
E i comuni mortali che non possono vantare un profilo del genere? Cosa possono inserire nella sezione "studi" del curriculum? Scoraggiarsi non serve a nulla, meglio invece tentare di valorizzare il più possibile il proprio percorso scolastico, con qualche piccolo accorgimento e astuzia.
È opportuno innanzitutto inserire le esperienze formative davvero significative, partendo dalla più recente. A meno che non si siano frequentati degli asili o delle scuole dell'obbligo molto particolari (ad esempio, di tipo internazionale o multilingue) è pertanto perfettamente inutile indicarli. Di certo più appropriato segnalare immediatamente l'ultimo traguardo educativo superato, procedendo poi a ritroso sino alla maturità.
Per quel che riguarda i master, è bene segnalarne titolo, ente erogatore e durata, mettendo in rilievo l'eventuale accreditamento Asfor (l'associazione che certifica i corsi più seri e qualificati). In questa sede si può anche precisare dove è stato effettuato il periodo di stage a seguito delle lezioni in classe, in quale dipartimento aziendale si è stati inseriti, quali mansioni si sono avute in affidamento, per quanto tempo.
Rispetto alla laurea, vanno precisati l'università, la facoltà e il corso frequentato, la sua durata (triennale, quadriennale, quinquennale eccetera), l'anno del conseguimento, senza dimenticare di indicare se il titolo ottenuto fa riferimento al vecchio o al nuovo ordinamento.
Se la votazione conseguita è positiva, è conveniente segnalarla. Ancor più importante, però, è sottolineare se si è diventati dottori nei tempi stabiliti, fattore estremamente significativo agli occhi alle aziende. Di fatto, portare a termine il proprio percorso accademico senza ritardi è segno, secondo molto selezionatori, di abilità organizzative, di capacità di agire per obiettivi, di serietà e di impegno, anche se magari non si è ottenuta la lode. Un piccolo consiglio: se il voto di laurea è mediocre e si è stati dei fuoricorso di ferro, allora meglio glissare.
In merito alla tesi, può aver senso segnalare titolo e relatore se questi possono destare curiosità o interesse nell'azienda cui ci si propone, o perché sono affini al suo core business o perché denotano una certa vivacità intellettuale del candidato. Moltissimo naturalmente dipende dal tipo di disciplina che si è studiato e dalla posizione per la quale ci si candida: occorre quindi ponderare con attenzione quello che si intende raccontare nel proprio curriculum studiorum.
Infine, l'esperienza della scuola superiore, specie se molto lontana nel tempo, può essere riassunta in un paio di righe, puntualizzando quale istituto o liceo si è frequentato, dove e con quale voto ci si è diplomati. Come per la laurea, è preferibile non dare troppo rilievo a una votazione non ragguardevole.
Silvia Zanella
Lingue, conoscenze informatiche, hobby e interessi personali
Dopo aver parlato abbondantemente di sé, del proprio percorso formativo e dei propri trascorsi professionali, è giunto il momento di chiudere la stesura del curriculum con alcune precisazioni tecniche e con un accenno alla propria vita extraprofessionale. È in quest'ultima parte del cv quindi che vanno annotate le proprie competenze linguistiche e informatiche, così come le attività e gli svaghi a cui ci si dedica nel tempo libero. Naturalmente ciascuna di queste informazioni richiede una sezione a sé, che deve essere chiara e sintetica.
Per quel che riguarda le lingue straniere, va indicato di quali si tratta e quale sia il proprio livello di preparazione, tanto per lo scritto quanto per l'orale. I giudizi possono andare dal sufficiente all'ottimo, ed è bene non barare, visto che può succedere che in sede di colloquio venga fatto un piccolo test. Questo accade in special modo nelle multinazionali, dove spesso è richiesta la conoscenza della lingua parlata nel Paese dove si trova la casa madre.
Oltre alla propria competenza linguistica acquisita sui banchi di scuola, può essere opportuno segnalare anche la frequentazione, seppur breve, di corsi di idiomi particolari o specialistici, quali ad esempio di Business English, così come eventuali esperienze all'estero. Se si sono conseguiti attestati specifici, infine, vale la pena riportarli, sempre se di un certo livello.
In questa e in altre parti del cv (senza trascurare la lettera di presentazione) occorre comunque fare attenzione a non riportare in maniera scorretta delle frasi o delle parole in una lingua straniera. Va pertanto sempre ricontrollato con accuratezza quanto si è scritto.
Quanto all'informatica, nel curriculum va innanzitutto precisata la dimestichezza che si ha con i programmi più diffusi (Word, Excel, Power Point, Access eccetera). Se ci si candida per figure ad elevato profilo tecnico, poi, vanno senz'altro indicate anche le conoscenze più caratteristiche legate alla funzione. Da segnalare sempre anche il conseguimento di titoli in corsi di specializzazione e l'eventuale possesso della patente informatica. Saper usare Internet e la posta elettronica costituiscono ormai due requisiti indispensabili per lavorare in ufficio: a meno di posizioni particolari, meglio sorvolare sulle proprie abilità in chat o via messenger.
Rispetto ai propri interessi extraprofessionali, molte persone ritengono inopportuno se non controproducente inserirli nel cv. In realtà all'interno del mondo delle risorse umane sta sempre più prendendo piede il concetto di "worklife balance", vale a dire che rispetto al passato si tende a dar maggior peso all' equilibrio fra la vita lavorativa e quella privata. In tal senso, dimostrarsi persone del tutto prive di passatempi o interessi al di là della dimensione professionale può rivelarsi dannoso. D'altra parte, però, occorre come sempre usare buon senso e riferirsi a hobby che scoprono aspetti importanti della propria personalità.
Praticare uno sport come il calcio o il basket, ad esempio, può essere sintomo della capacità di lavorare in team e di sapersi coordinare e relazionare con gli altri. D'altro canto, giocare a tennis o nuotare a livello agonistico può denotare un carattere determinato e uno spirito più individualistico.
Partecipare ad attività di volontariato o a progetti di utilità sociale può far considerare un candidato affidabile e attento alle esigenze altrui, leggere molto, così come frequentare cineforum o mostre e convegni, aiuta ad esprimere la propria vivacità intellettuale.
Alcune considerazioni finali. Rispetto alla redazione del curriculum, è fondamentale che sia scritto in un buon italiano, fluente, privo di errori e imprecisioni. Da evitare la scrittura a mano e, nel caso della battitura al computer, il ricorso a caratteri poco chiari o goticheggianti. Se si decide di inviare il proprio cv per posta, anche la carta scelta deve consentire la massima leggibilità, dev'essere preferibilmente bianca e va imbustata con accuratezza. Per concludere, meglio non allegare certificati, attestati o fotografie a meno che non lo richieda espressamente la posizione.
Silvia Zanella
Quando un curriculum non basta
Come si scrive il curriculum ideale? Come presentarsi nel modo migliore all'azienda presso cui si vuole andare a lavorare? Cosa sottolineare del proprio percorso professionale, cosa invece è meglio tacere?
La redazione del cv è indubitabilmente un passaggio importante nella ricerca di un primo impiego o di una nuova occupazione, ed è altrettanto evidente la sua problematicità. Scrivere la propria storia lavorativa non è in effetti un'impresa facile, tanto più se occorre essere stringati ed esaurienti, senza però perdere incisività. Doti di comunicazioni e di sintesi, quindi, sono le benvenute, ma non si tratta solo di questo.
Uno dei principali malintesi relativi alla selezione del personale, infatti, riguarda proprio la convinzione diffusa secondo la quale è sufficiente redigere un buon curriculum per candidarsi a una posizione aperta. In realtà, non esiste il cv perfetto, ne esistono vari per ciascuna persona, diversi a seconda del profilo e dell'organizzazione per cui ci si presenta.
In altre parole, è a partire dalla singola offerta di lavoro che va ricostruito il proprio percorso di studi e di esperienze professionali, cercando di enfatizzare di volta in volta quello che potrebbe essere il contributo positivo che si può apportare in quel determinato ruolo e in quella determinata impresa.
Dal punto di vista pratico, pertanto, vanno valorizzati del proprio passato formativo e lavorativo tutti quegli aspetti che possono essere apparire come idonei e vantaggiosi agli occhi del direttore delle risorse umane a cui ci si sta proponendo. Nel concreto, non si dovrà far altro che usare alcuni accorgimenti. Ad esempio, sarà opportuno mettere in risalto certi aspetti che possono essere importanti per questa azienda e che viceversa sono insignificanti per altre ditte. Di conseguenza, l'aver frequentato un certo corso di specializzazione potrà avere rilievo in un certo contesto e apparire al contrario incongruo in un altro.
In questo senso può essere assolutamente utile calibrare anche la lettera di presentazione con grande accortezza, operando per così dire su due fronti contemporaneamente.
Da un lato va dimostrato, in poche, efficaci righe che si conosce l'azienda in questione. Si tratta perciò di sforzarsi di ottenere anticipatamente delle informazioni circa il mercato in cui si andrebbe a operare, su quali possono essere i concorrenti, sulle possibili strategie future del settore eccetera. Internet può rivelarsi molto proficuo in questo genere di ricerche, dando senz'altro alla propria candidatura un elevato valore aggiunto.
Dall'altro lato va fin da subito puntualizzato quello che potrebbe essere il proprio contributo specifico e sostanziale nel momento in cui si venisse scelti per il posto vacante.
In sintesi, è controproducente, se non inutile, mandare a tutti lo stesso identico cv, che va invece personalizzato, pensato e riscritto per ogni annuncio. È bene chiedersi sempre quale può essere il vero plus che si può offrire, mettersi nei panni del selezionatore e dare una risposta più che convincente alla domanda: perché dovrei scegliere proprio te?
Silvia Zanella
Si scrive così
I curriculum vengono spesso usati da chi li riceve per scremare la lista dei candidati, piuttosto che invitarli a un colloquio. È molto probabile che la prima persona che leggerà il vostro curriculum non sarà la stessa che incontrerete all'eventuale colloquio. Sarà una persona incaricata di smistare i curriculum e di eliminare quelli non adatti, basandosi su una semplice lista di requisiti irrinunciabili. Per riuscire a ottenere un colloquio, dovrete stilare un curriculum in grado di superare questa fase.
Ecco allora alcune regole di contenuto e di forma da rispettare assolutamente se non volete che la vostra avventura finisca ancora prima di incominciare:
• sinteticità: essere conciso nelle parole e ricco nei fatti. Il tempo medio di lettura di un curriculum da parte di un selezionatore è di 20 secondi!
• completezza: essere esauriente, riportando tutte le informazioni essenziali per la valutazione del candidato. L’obiettivo è dimostrare di aderire il più possibile al profilo della posizione richiesta
• originalità: personalizzare la forma e i contenuti per catturare l’attenzione del lettore. Non esiste un curriculum buono per tutte le stagioni e per tutte le aziende; occorre mirare bene all’interlocutore prescelto e all’obiettivo per cui ci si candida. No ai curricula a ciclostile o fotocopia
• sincerità: non barare sulle informazioni riportate. Nell'evidenziare le proprie capacità, sostenere i risultati con esempi concreti, evidenziando i risultati ottenuti
• buona qualità grafico-visiva: è importante preparare un documento piacevole non solo da leggere, ma anche da vedere
• deve essere scritto a macchina o al computer; può essere scritto a mano solo se esplicitamente richiesto
• deve essere inviato con una lettera di accompagnamento e di solito è costruito su due colonne: le voci a sinistra, i dati personali a destra o comunque con una forma in cui le voci del curriculum siano ben distinte dai dati personali, per dare più schematicità e leggibilità al foglio; nel caso di neodiplomati o neolaureati è sufficiente una sola pagina oltre alla lettera di accompagnamento
• non dimenticarsi di allegare sempre l'autorizzazione all'utilizzo dei dati personali ai sensi del D Lgs 196/2003
Così proprio non si fa
E' importante evitare di cadere in errori abbastanza comuni, ed evitare che il cv venga cestinato in meno di venti secondi:
• la tentazione di vendersi troppo: essere corretti e sinceri è fondamentale, perché le esagerazioni sono facilmente verificabili
• le omissioni
• gli errori grammaticali
la prolissità: un curriculum chiaro e ben strutturato fornisce all'interlocutore un'immagine più professionale. Inutili giri di parole, magari noiosi e malscritti, richiedono lunghi tempi di lettura e sono segnale di mancanza di sintesi
• una scarsa valorizzazione di aspetti attinenti al lavoro per cui vi candidate. E' un errore spedire cv uguali per ogni occasione. Conviene piuttosto personalizzarli a seconda dell'interlecutore a cui ci si rivolge
• l'aspetto impersonale del curriculum
• un curriculum troppo lungo o eccessivamente sintetico: non superare mai le due pagine, soprattutto se neodiplomati o neolaureati
• un curriculum squilibrato nelle sue diverse parti, ma anche confuso nell'organizzazione
• la presenza di macchie, ritocchi e correzioni
• evitare i salamelecchi: scrivere frasi del tipo "poter essere inserito nel vostro organico corrisponderebbe alla massima delle mie aspirazioni professionali" o "desidero crescere professionalmente attraverso la Vostra azienda, leader del settore..." è solo controproducente. Chi esamina il vostro curriculum sa già di essere o rappresentare un leader e non ha bisogno della vostra conferma; se non lo sa, sa che state mentendo
• sempre da evitare: "sono un individuo capace, volenteroso, pieno di iniziativa...". Si dà per scontato che lo siate. E in ogni caso non sta a voi dirlo
• sempre per quanto riguarda gli hobbies: date un'imagine di voi che non sia uno stereotipo. Se vi siete laureati in lettere e indicate come vostro passatempo leggere, date l'impressione di un'individuo con pochi e circoscritti interessi. Osate, piuttosto: date modo di far capire (senza esagerare) che siete una persona poliedrica. In poche parole: intellettualizzatevi se avete un backgound da action-men, o sportivizzatevi se la vostra cultura è umanista
• dopo aver spedito il cv, non presentatevi all'azienda prima di essere chiamati
• non assillate il vostro destinatario con telefonate e email giornaliere. Abbiate fiducia nell'azienda e pazienza nell'attesa di un sospirato colloquio di selezione!
Mai presentarsi senza lettera
La lettera d'accompagnamento è in qualche modo ciò che giustifica e dà ragione del curriculum, che lo valorizza ma non solo. Se ben impostata, può sottolineare gli elementi che conferiscono al proprio cv una maggiore valenza, magari evidenziando l'affinità tra il proprio percorso scolastico e la posizione per la quale ci si presenta, oppure mettendo in luce esperienze precedenti di un certo rilievo per la posizione desiderata.
Il tono della lettera è sicuramente meno formale rispetto al curriculum vero e proprio, tuttavia è la prima cosa che leggerà il selezionatore. Dunque bisogna fare di tutto per cercare di impressionarlo positivamente e accattivarsi il suo interesse, in modo che la lettura del cv diventi la sua naturale conseguenza.
Una lettera di presentazione standard, valida un po' per tutte le posizioni per cui ci si candida, serve a ben poco, per non dire a niente. Al contrario, si dovrebbe cercare di personalizzarla a seconda che la vostra sia una risposta a un'inserzione piuttosto che un'autocandidatura, a seconda del tipo di azienda, del destinatario e della posizione a cui aspirate.
Alcuni consigli pratici:
- è bene che il testo non superi le 10 righe e segua una scaletta precisa in cui siano indicati l'oggetto della lettera, la posizione e l'area per cui si candida e un paio di aspetti del proprio cv che possono dare un valore aggiunto alla vostra candidatura rispetto ad altre
- la data va sempre indicata in alto a dx
- per quanto riguarda il destinatario: è sempre meglio indicare il nome di una specifica persona, oltre chiaramente a quello della società con relativa ragione sociale, indirizzo, CAP e città. Nel caso in cui non si conosca il nome del destinatario indicarne almeno la posizione o la funzione (solitamente, responsabile della selezione). Nell'eventualità in cui abbiate incontrato, in occasione di convegni o eventi particolari, rappresentanti della società/ azienda, non tralasciate di segnalarlo. Così come su durante tesi o stage avete avuto modo di avere contatti con determinate persone all'interno dell'azienda, inviar loro il cv potrebbe essere certamente utile
- i vostri dati personali possono avere varie collocazioni: in alto a sinistra, piuttosto che in centro, o in alternativa a piè di pagina
- la formula di apertura e chiusura dipendono dallo stile adottato e naturalmente devono rispettare il tono dello scritto, più o meno formale
- non dimenticate di rendervi disponibili per un eventuale colloquio di approfondimento che, almeno in questa fase, rimane l'obiettivo primario
- in ultimo la firma: nome e cognome, evitando il titolo... non è il momento
Cv and cover letter
Per chi aspira a una carriera internazionale o chi vuole entrare a lavorare in una multinazionale, è di fondamentale importanza sapere l'inglese e, quindi, saper redigere il curriculum vitae e la lettera di motivazione in lingua inglese. Ecco come fare.
- Identification, informazioni personali. Indicare nome, cognome, indirizzo, numeri di telefono e di posta elettronica, nazionalità. Non sono indispensabili luogo e data di nascita
- Education, formazione. Questa parte deve essere molto sintetica e indicare titolo di studio, nome del corso e della scuola, la località e la votazione. Si parte sempre dall'esperienza più recente. Come risolvere il problema di rendere i titoli di studio italiani in inglese? Per la maturità scrivere Secondary (o High) School Diploma, aggiungendo il tipo di scuola scuola superiore frequentata, (classical studies, or scientific studies etc)
- Work experience, esperienze di lavoro. Indicare le esperienze di lavoro partendo dalla più recente, includendo anche lavoro part time, ricerche accademiche, lavori di volontariato e il servizio di leva. Per i vari lavori utilizziamo gli elenchi puntati (bullets)
- Activities and awards, hobby e altre attività: possiamo indicare le conoscenze informatiche, gli sport praticati e gli hobby, le associazioni di cui facciamo parte, se abbiamo viaggiato e dove
- Reference, referenze. In alcuni paesi, in particolare in Gran Bretagna, sono considerate particolarmente importanti. In genere ne occorrono due di cui una di un vostro precedente datore di lavoro. Generamente si scrive "available unpon request", disponibili su richiesta
Work experience e reference sono le parti più pesanti del curriculum. Il curriculum poi deve essere accompagnato dalla cover letter, che è la lettera di presentazione.
Un curriculum per l'Europa
Il cv europeo costituisce un modello comune di riferimento con l'obiettivo di consentire a tutti i cittadini europei di riconoscere e valorizzare le proprie competenze, per proporsi nel mercato del lavoro con un curriculum spendibile in tutto il territorio dell'Unione. E' uno degli strumenti che si possono utilizzare per facilitare e favorire la mobilità delle persone.
Non è un certificato, bensì una dichiarazione autocertificata e volontaria e fornisce valutazioni su:
- competenze linguistiche
- esperienze lavorative
- qualifiche e titoli di istruzione e formazione
- abilità e competenze acquisite anche al di fuori dei percorsi formali di formazione
A chi serve?
A tutti i cittadini europei, giovani e meno giovani che desiderano lavorare in un paese europeo diverso da quello d'origine, valorizzando non solo i titoli di studio e professionali, ma le competenze acquisite e le esperienze effettuate.
Alle aziende disposte ad assumere personale competente e motivato a svolgere i compiti richiesti. Il cv europeo, infatti, è uno strumento utile per gli addetti alla selezione del personale proveniente da altri paesi europei, poiché consente di effettuare una lettura trasparente del titolo di studio e delle competenze acquisite.
Agli istituti scolastici e alle strutture formative che, attraverso il cve, possono disporre di informazioni utili all'inserimento delle persone nei diversi percorsi formativi.
Per scaricare il modello e avere un aiuto nella compilazione, segui le istruzioni e gli esempi online.
Addio carta, il cv si scrive online
Ai canali tradizionali attraverso cui inviare il proprio cv, tra cui posta e fax, si è affiancato anche il cv via Internet. Diverse le possbilità: siti delle agenzie di reclutamento, siti delle aziende, riviste e giornali online e portali specializzati. D'obbligo sintesi e chiarezza, motivo per cui sarebbe opportuno concentrare il tutto in una videata, corrispondente a circa 30 righe.
Le strade che si possono percorrere sono due: il form e la mail.
Il form è utilizzato soprattuttodai portali di mediazione tra domanda e offerta. In questo caso è opportuno compilare tutti i campi richiesti con le adeguate informazioni. E' vero, la comunicazione è piuttosto impersonale, però spesso è previsto un piccolo spazio in cui è possibile personalizzare il cv mettendo in evidenza ciò che si ritiene più opportuno segnalare.
La mail è invece utilizzata per candidarsi direttamente all'azienda, dunque in questo caso è bene chiarire l'oggetto dellla comunicazione specificando se si tratta di un'autocandidatura o di una risposta a un'inserzione. E' consigliabile inviare il proprio cv come allegato, facendo attenzione alla facilità di lettura del testo su video. E' inoltre consigliabile utilizzare un formato Word o comunque di facile lettura, e nominare il documento in modo che sia riconoscibile. Non quindi cv.doc e simili, meglio utilizzare il proprio nome. Bandite illustrazioni, disegni, foto e tutto ciò che rischierebbe di rendere più difficile la ricezione. L'impostazione grafica sarà diversa rispetto al supporto cartaceo, in questo caso è importante collocare le informazioni nel giusto ordine, utilizzando espressioni concise e parole chiave che diano ragione delle proprie competenze. Questo accorgimento è utile nel caso di archiviazione e di ricerca proprio attraverso le parole chiave da parte dell'azienda. Da ricordare in ogni caso la liberatoria per quanto concerne la legge 675/96 sulla privacy.
La ricchezza di uno stage all'estero
È sempre difficile, per un neolaureato o per un neodiplomato, affacciarsi al mondo del lavoro. Molto spesso quello che manca è una reale esperienza in azienda, che riuscirebbe a dare loro più sicurezza nell’affrontare i colloqui di selezione e l’impatto con il mondo del lavoro.
Per questo motivo le aziende italiane investono sugli stagiaire perché in loro vedono i manager del futuro, ancora di più lo fanno le aziende estere. In paesi come Francia e Germania lo stage è diventato un caposaldo del sistema educativo: la qualità dell’esperienza e la sua connotazione pratica danno a coloro che hanno appena terminato il percorso di studi un’opportunità molto valida e soprattutto molto redditizia in termini di conoscenze e di contatti.
Ecco perché lo studente italiano che ha finito la sua esperienza formativa dovrebbe ventilare l'ipotesi di uno stage all’estero per arricchire il proprio curriculum. Per vari motivi: per studiare le lingue, per acquisire un'intrapredenza e un'autonomia non comuni a tutti i lavoratori italiani, per muoversi in un contesto internazionale e aprirsi a nuove prospettive. Anche se, nella maggior parte di casi, l'esperienza del tirocinio non è retribuita o lo è pochissimo (ma questo succede anche in Italia).
Le possibilità che si riesca a intraprendere uno stage all'estero sono condizionate dalla conoscenza delle lingue straniere, dagli studi, dalla formazione professionale, nonché dalla disponibilità a rimanere, per un periodo più o meno lungo, lontano da casa.
Per passare alla pratica, le vie che si possono seguire per trovare uno stage all'estero, sono due: la prima consiste nell'inviare il proprio curriculum in lingua, la lettera di presentazione e le eventuali referenze di docenti o precedenti datori di lavoro, direttamente alle aziende straniere. La seconda, in genere più fruttuosa, nell'informarsi su enti istituzionali o associazioni studentesche che organizzano stage oltre confine e che hanno già dei contatti con aziende straniere.
a chi rivolgersi: le associazioni studentesche
Stage e tirocini
Vero e proprio ponte levatoio tra mondo accademico e impresa, lo stage rappresenta un'utile opportunità per conoscere da vicino il mondo del lavoro e alternare periodi di formazione a tirocinio sul posto.
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Stage all'estero
Anche se pagata poco, è sicuramente un'esperienza che può rendere molto in termini di conoscenze e contatti utili per il futuro. (Virgilio Lavoro)
Aiesec
Promuove ogni anno lo scambio internazionale di migliaia di studenti, sia con stage retribuiti che con quelli volontari in organizzazioni no profit.
Centro risorse europeo per l'orientamento
Sito ricco di informazioni su progetti di formazione, borse di studio, corsi di formazione e stage in Europa.
Eures
Il modo semplice per trovare informazioni sulle offerte di lavoro e di studio in Europa.
Eurodesk
La bacheca europea, sempre aggiornata, che raccoglie tutte le iniziative rivolte ai giovani, compresi stage e tirocini.
Giovani e impresa
Orientamento, occasioni di stage e formazione in azienda per i giovani. Come iniziare e i link utili per ogni categoria.
Iaeste
Fare esperienze lavorative in Italia o Europa con il programma riservato agli studenti di materie tecniche e scientifiche.
JE
Junior Enterprise è una rete di associazioni di studenti universitari per l'inserimento nel mercato del lavoro.
Mercurius
Dalle aziende che assumono agli stage post laurea, ecco un sito dedicato alla formazione professionale giovanile.
Parlamento europeo
Stage post laurea, modalità di iscrizione e indirizzi utili per chi è alla ricerca di opportunità all'interno dell'Unione europea.
in inglese
Seneca
Seneca realizza progetti i cui obiettivi sono quelli di creare nuove prospettive occupazionali a giovani e adulti, anche extra-CE.
Tesionline
Con oltre 9000 tesi già pubblicate costituisce Uno straordinario patrimonio di conoscenza a disposizione di tutti.
Ufficio tirocini
Stage di formazione in Europa.La regolamentazione e i moduli da scaricare, in formato pdf, dal sito ufficiale dell'Ue.
in inglese
Work and Travel USA
Un punto di partenza da non perdere per chi è alla ricerca di occasioni di lavoro e formazione negli Stati Uniti.
in inglese | Richiesta registrazione
http://lavoro.economia.alice.it/extra/lavoro_estero/
revetti, ecco i bodyguard delle invenzioni
In Alice
- Brevetti, i moduli per presentare la domanda
- I corsi di formazione
Aziende a caccia di consulenti legali o tecnici esperti nella tutela delle invenzioni. Un mandato arriva anche a 15mila euro
Un'idea geniale non basta. Per tenere testa alla globalizzazione dei mercati le imprese hanno bisogno di tutelare le loro invenzioni.
Ecco che allora le figure più cercate in questo campo sono i consulenti in brevetti. Registrano e depositano un marchio d'impresa, un copyright o un brevetto, si occupano della tutela legale contro la contraffazione.
Guardiani delle invenzioni, a metà strada fra legali, tecnici e businessmen, sono capaci di tutelare idee e modelli in ogni angolo del pianeta.
l percorso formativo
Se il consulente opera nel campo della tutela legale deve avere una formazione giuridica, tipicamente una laurea in giurisprudenza oppure in economia. Se, invece, esercita la consulenza tecnico professionale, deve avere un background tecnico: per esempio, una laurea in ingegneria, chimica, fisica.
Dopo gli studi, il laureato che decide di intraprendere questa carriera, deve svolgere un biennio di pratica e lavoro presso uffici o servizi specializzati in proprietà industriale e poi sostenere l'esame di stato.
Per chi lavora in azienda lo stipendio iniziale di solito è intorno ai 1400-1500 euro, con la possibilità di raggiungere i 2mila dopo due o tre anni di attività.
Chi ha maturato una certa esperienza e ha creato una vasta rete di relazione può anche tentare la strada autonoma. In questo caso il mandato per la tutela di un marchio di rilievo nazionale può assicurare al professionista non meno di 10-15 mila euro.
La maggior parte delle assunzioni avviene a tempo indeterminato, per la necessità di disporre di professionisti fidati e fedeli nel tempo. Ma non è così all'interno degli studi specializzati, dove di solito il consulente opera con contratti di collaborazione.
In Virgilio Lavoro
Il mestiere del consulente o tecnico legale di proprietà industriale
Nuovi moduli per chi vuole presentare una domanda di brevetto. La nuova modulistica è disponibile presso le Camere di commercio
Dal 1° febbraio sono in vigore nuovi moduli per presentare le domande di brevetto nazionale per invenzioni, modelli di utilità, disegni e marchi. Con il brevetto nazionale si ottiene il diritto di produrre e commercializzare in esclusiva – su tutto il territorio italiano – il frutto della propria creatività. Per ottenere una protezione extra nazionale esistono due strade. La prima è rappresentata dal conseguimento del brevetto europeo. Con un’unica procedura è possibile ottenere la protezione dell’invenzione in tutti i paesi d’Europa. In alternativa è possibile scegliere la soluzione del brevetto internazionale. E’ una procedura che passa dall’ufficio internazionale fino ad arrivare ai singoli uffici nazionali, con l’obiettivo di arrivare ad una protezione globale dell'invenzione.
9 marzo 2004