Domanda:
Streghe e roghi nel XIV-XV sec. articoli e documenti.....?
anonymous
2008-02-22 05:51:23 UTC
aiutatemi a trovare articoli, documenti, oppure se volete scrivete voi ciò che sapete sulle streghe nel XIV-XV sec.
grazie
Quattro risposte:
anonymous
2008-02-22 05:55:24 UTC
Il 9 marzo 2008 a Milano si terrà l'assemblea di Wikimedia Italia.

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Caccia alle streghe

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Motivo: sono presenti molti espliciti commenti personali, Vedi anche: Progetto storia Portale storia Segnalazione di Bramfab Discorriamo 22:15, 13 nov 2007 (CET)





Verbale del processo ad una presunta strega poi arsa sul rogoCon il termine caccia alle streghe si indica la ricerca e persecuzione di donne sospettate di compiere sortilegi, malefici o di intrattenere rapporti con forze oscure ed infernali (connotati, questi, che nell'imaginario popolare hanno da sempre delineato la figura della strega).



Il fenomeno, ha registrato una particolare recrudescenza e spettacolarità, soprattutto tra la fine del XIV secolo e l'inizio del XVIII secolo all'interno dell'occidente cristiano. Ritenute sospette e pericolose, dalle autorità religiose (sia in ambito cattolico che protestante) e dal potere civile, le sospette streghe erano oggetto di persecuzioni che sovente terminavano con la morte.



Nella terminologia moderna, per estensione, con "caccia alle streghe" si indica l'atto di ricercare e perseguire determinate categorie di persone o un qualsiasi soggetto percepito come nemico, in particolare quando questa ricerca viene condotta usando misure estreme e con scarsa considerazione della reale colpevolezza o innocenza.



Indice [nascondi]

1 Le streghe dal XV al XVII secolo

1.1 Le streghe nell'immaginario popolare

1.2 La persecuzione delle streghe

1.3 La stregoneria come reato

1.4 L'entità della persecuzione

1.5 Lo studio delle cause

2 Uso metaforico del termine: il Maccartismo

3 Note

4 Bibliografia

5 Voci correlate

6 Collegamenti esterni







Le streghe dal XV al XVII secolo [modifica]



Le streghe nell'immaginario popolare [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Stregoneria.



Svolazzante a cavallo sul suo manico di scopa, così viene rappresentata la strega nell'iconografia popolare ed artistica, immagine che però ricopre una realtà storica complessa, fatta di sapere sciamanico e di persecuzioni, antichissime credenze legate ai culti pagani della fertilità risalendo al mondo antico ed oltre, senz'altro alla fine del Paleolitico[citazione necessaria].



La Chiesa Cattolica mentre da una parte ha sempre combattuto le credenze magiche, dall'altra parte è stata la più forte sostenitrice della realtà oggettiva di di streghe, maghi e stregoni, giustificava la credenza nel sabba diabolico. E se, da una parte ha prodotto, nei secoli, diversi documenti (citiamo il Canon episcopi, risalente addirittura al IX secolo e destinato ai vescovi) contro la superstizione, dall'altra ci sono ben 13 bolle che affermano la realtà della stregoneria tutt'oggi non "abiurate". "Fra tutte le eresie, la più grande è quella di non credere nelle streghe e con esse, nel patto diabolico e nel sabba", dal "Malleus maleficarum",(trad. "Il martello delle streghe").



Questo manuale fu scritto da due Domenicani tedeschi, Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer per stabilire i criteri utili a riconoscere e punire le streghe fu pubblicato nel XV secolo. Esso fu riprodotto in ben trentaquattro edizioni e oltre trentacinquemila copie impresse con una tiratura stimata di 30.000 copie che lo poneva secondo libro per diffusione dopo la Bibbia.[citazione necessaria] Ma molti sono i manuali a corollario del Malleus sui metodi di tortura e di applicazione della pena e del modo sul quale riconoscere una strega.





La persecuzione delle streghe [modifica]



Esecuzione di massa di presunte streghe da parte di un gruppo di taglialegna (incisione del 1508)Le "cacce alle streghe" si concentrarono soprattutto tra la fine del 1400 e la prima metà del 1600 e conobbero due ondate: una dal 1480 al 1520 e l'altra dal 1560 al 1650.



Le supposte streghe (e a volte anche i loro figli, soprattutto se femmine), appartenevano per lo più alle classi popolari ed erano di solito vedove, prostitute, levatrici ed herbarie. Soltanto una piccola minoranza di loro poteva essere realmente annoverata tra i veri e propri criminali (fu il caso della cosiddetta "Voisin", per esempio, prestatrice di servizi satanici per le messe nere della Marchesa di Montespan, pure lei criminale, favorita di Luigi XIV di Francia, al fine di assicurasi a lungo i favori del re), colpevoli di omicidi, o di altri gravi reati. La stragrande maggioranza era invece composta da persone innocenti, di ogni età e condizione, spesso "levatrici" e guaritrici, in un tempo in cui decotti ed infusi a base di piante usati dall'empirico sapere tradizionale delle guaritrici risultavano non meno efficaci e sicure di medicine e medici: e, d'altra parte, la popolazione, essenzialmente rurale, non aveva altre possibilità per curarsi del ricorrere ai loro rimedi, meno costosi di quelli dei medici. Molte "streghe" vennero torturate e bruciate vive, con le motivazioni ufficiali più varie, ma spesso in base a delazioni anonime mosse anche da futili ragioni (perché giovani, perché vecchie, soprattutto perché donne) e in molti casi, perché sotto tortura, in cambio della riduzione dei tormenti, facesse il nome di persone possibilmente benestanti, ree di complicità, in modo da poter istruire il processo successivo, considerato fortemente remunerativo, dato che il condannato subiva anche la confisca dei beni.



I due ultimi episodi di streghe arse vive avvennero uno nella Svizzera protestante nel 1782 e l'altro nella Polonia cattolica nel 1793.





La stregoneria come reato [modifica]

Quanto alla condanna a morte attraverso il rogo, va ricordato che tale competenza non era propria della Chiesa, bensì dell'autorità civile che, basandosi su una sentenza dell'autorità ecclesiastica, competente per materia, ne emetteva una propria di condanna e provvedeva all'esecuzione. Infatti i giudizi inquisitoriali per stregoneria erano relativi ai contenuti eretici contestati ai "colpevoli" e non avevano titolo a decretare la morte dell'imputato, ma poiché l'eresia era considerata un reato civile, chi risultava colpevole per il Tribunale ecclesiastico e veniva consegnato al "braccio secolare", anche se avesse abiurato (anzi, paradossalmente, proprio perché attraverso l'abiura riconosceva la sua "mancanza"), vedeva tradursi la sentenza ecclesiatica in condanna penale. Di fatto però, le condanne a morte erano avvallate dalla religione cattolica in quanto si rifacevano al versetto del Vangelo di Giovanni (15) nel quale si dice che: "chi non è con me venga raccolto come fascina e bruciato". È su questo passo che si giustifica il rogo, con l'appoggio della Bibbia dove si cita "non lascerai vivere mago". [1][2] seppure alla Chiesa Cattolica dobbiamo un numero esiguo di condanne per propria mano, certamente ne è stata la mandante proprio perchè la giustifica attraverso le sue Bolle ed i suoi scritti e la giustificazione morale dei suoi teologi "costringendo" il potere temporale ad intervenire in sua vece. Quindi la Chiesa Cattolica è la mandante della persecuzione alle Streghe.[2]



Ciò perché l'ortodossia della fede era intesa come corpo portante dell'unità sociale e quindi la sua presenza non violava solamente la unità della fede, bensì anche l'unità sociale. In realtà, la paura delle streghe, indotta nella popolazione ad arte, era usata come controllo poliziesco delle rivolte contadine e delle richieste di maggiore libertà del popolo. Tipico è il caso della caccia alle streghe nel tirolo che rispecchia appieno l'insitllazione della paura in eventi soprannaturali per poter controllare le rivolte contadine. [1] Di fronte ad una realtà sociale piena di malattie, di povertà, di fame... la religione non riesce più a dare risposte certe di fede e teologiche del perché certi avvenimenti succedono, quindi risutla facile dare la colpa alle streghe (le quali agiscono con il permesso di Dio) per qualsiasi danno sociale: morte di bambini, carestie, ecc...



Quando più tardi, a causa della Riforma protestante, l'unità della fede non potrà più essere considerata l'elemento di unità della società, si dovranno assumere altri principi, ad esempio la nazionalità o l'appartenenza ad uno Stato e più tardi ad una classe sociale.



C'è da dire, comunque, che era praticamente impossibile per il potere temporale non intervenire con punizioni pesantissime come il rogo, in quanto nessuno poteva permettersi di mettersi contro la Chiesa. Molte autorità temevano infatti di essere "corree" alle streghe. In ogni caso le prediche degli inquisitori invocavano il fuoco purificatore ed era impossibile per il potere temporale non applicare la pena di morte. Nei processi alle streghe del Tirolo e del Trentino, come riportati nei libri della Giovanna di Gesaro, si può notare come la forza politica della Chiesa e il suo giudizio, fosse inappellabile.





L'entità della persecuzione [modifica]

Molti studiosi hanno affrontato l'argomento e hanno discusso, nel tentativo di determinare delle stime accettabili e condivise sul numero delle vittime della caccia alle "streghe" durante i due secoli in cui sia i tribunali dell'Inquisizione che quelli della Riforma le condussero al rogo.



Il raggiungimento di una certezza sul tema è ostacolato da molti elementi: ad esempio, si è persa traccia di documenti e notizie certe in ordine a gran parte dei processi. Il motivo principale fu che per paura che gli immensi archivi inquisitorial
anonymous
2008-02-22 05:57:47 UTC
La strega nel mondo Cristiano



L’arrivo della cultura cristiana stravolge il senso del concetto di Strega; nel senso che la Strega è orientata definitivamente verso il male, la Strega ha come suo uomo il Diavolo, da questo trae forza e capacità per realizzare i propri malefici.

La Strega in questo periodo è capace di trasformarsi in qualunque animale, ma fondamentalmente danneggia e aggredisce i bambini ai quali ******* il sangue di notte e a volte si ciba delle carni di queste povere creature.

Non bisogna sorprendersi di questo atteggiamento perché i cristiani stessi, e i pagani nei primi anni, venivano considerati “diversi e strani” e proprio perché il rito, specie della Messa, era diverso dal rito pagano, loro stessi erano considerati “maghi” o “stregoni”.

Nel primitivo mondo cristiano, il patto fra il Diavolo e la Strega fa sì che quest’ultima possa tutto sui mortali, in qualunque momento, specie di notte.



La strega nella cultura Barbara



L’arrivo e l’invasione dei barbari, le difficoltà della sopravvivenza enfatizzano le caratteristiche negative della Strega. Creatura quindi sempre più malvagia, sanguinaria e viene in questo periodo confermato e definito il Sabba, cioè il triste cerimoniale del sacrificio umano, specie dei bambini, che porta alla morte degli stessi e si consolida, proprio in questo periodo, a livello europeo, il rapporto intimo fra Satana e la Strega.



La Strega nel periodo Longobardo



In questo periodo nasce la “Strega di Benevento”. Derivata da quell’albero, la cosiddetta “Noce di Benevento”, sotto l’ombra del quale si riunivano tutte le Streghe con la dizione “Sott’acqua e sotto vente a la Noce di Benevente”.

La tradizione nel mondo popolare e nella stessa cultura popolare che tutti i convegni delle Streghe siano fatti sotto la noce di Benevento, dura per secoli e secoli avendo forse la massima espressione nel XIV, XV e XVI secolo.

La Strega in questo periodo prospera dove esiste una forte conflittualità tra le varie componenti sociali e varie comunità dove la miseria, specie nell’alto Medioevo e specie intorno al 1200, grave, terribile, accompagnata da pestilenze e carestie, enfatizza tutto ciò che c’è di negativo.

Della noce di Benevento, in ogni modo, si ha traccia già nel 667, è citata in un atto notarile del 1273 nel quale si parla di una via conducente da Benevento a Petralcina.



La strega nel mondo pagano



La strega nel mondo pagano era, più che altro, una incantatrice e svolgeva le sue pratiche magiche sia per favorire il buon raccolto che per danneggiare o distruggere lo stesso.

Accenni a questa pratica si strovano addirittura nelle citate XII Tavole, primo testo della legislazione romana.

In quel tempo la legge non proibiva la magia rituale se questa era usata a fin di bene (per esempio per favorire il raccolto ecc.) mentre interveniva, ed anche duramente, quando la magia era usata per causare danni o comunque per danneggiare cose o persone.

Fondamentalmente la strega era derivazione del culto delle antiche divinità pagane agrarie, forse addirittura da quella della dea Cerere quando, con l’abbondanza del raccolto, si determinava una possibilità di scambio tra le varie società agricole con generale beneficio delle diverse comunità.

Questo culto pagano dovette essere molto diffuso e praticato in Abruzzo, terra della dea Maia, rappresentante della fertilità, e dove operava la maga per eccellenza, temuta e rispettata in tutto il mondo antico, la mitica Angizia dominatrice delle serpi (ecco forse l’origine del culto del serpente nella Marsica).

Presso i pagani la strega poteva trasformarsi in animale e la stessa origine del nome si riferisce ad un animale.

Questa peculiarità di trasformazione è ancora intatta nella odierna tradizione e, nelle nostre zone, è ricorrente la credenza che la strega si trasformi in gatto.

Esse sono considerate, allora come oggi, creature dedite al maleficio; capaci di trasformarsi in ogni sorta di animale; dannose soprattutto ai bambini ai quali succhiano, di notte, il sangue e delle cui carni, a volte, si cibano
alan w
2008-02-22 05:55:41 UTC
http://www.giornopaganomemoria.it/streghemedioevo.html



http://www.copernico-pv.it/Files/Didattica/Prog_Altro/UD1_Storia/pagina_8/pagina_8.htm



Prova qui!!
lalla85
2008-02-22 05:54:49 UTC
La morte sul rogo è una forma di condanna capitale, utilizzata nei secoli passati in tutto il mondo.

Il rogo è spesso associato ai condannati per stregoneria, eresia e di sodomia.



Indice [nascondi]

1 Effetti del rogo

2 Storia

3 Roghi moderni

4 Bibliografia

5 Collegamenti esterni







Effetti del rogo [modifica]

Il condannato veniva solitamente legato ad un palo, sotto ed intorno al quale venivano posti abbondanti fasci di legname a cui veniva dato fuoco. La morte sopraggiungeva solitamente per asfissia prima che il fuoco giungesse a lambire la carne ma, in alcuni casi, se il fuoco era debole, la morte poteva sopraggiungere per infarto o dissanguamento, dopo sofferenze causate dalle gravissime ustioni. In altri, veniva prima strangolato con della corda poco prima che il fuoco arrivasse a bruciare le sue carni.





Storia [modifica]

Seppure si può immaginare che questa forma di condanna a morte fosse presente nelle culture più antiche, le prime testimonianze di esecuzioni poste in essere tramite il rogo sono di epoca romana e ci vengono fornite dai Martirologi e dalle Vite dei Santi, in cui vengono descritti i supplizi dei martiri del cristianesimo.



La condanna al rogo di questi da parte del Senato e degli imperatori romani non è molto frequente e si conclude sempre con la salvezza del Santo a cui, poiché le fiamme non riescono a lambirlo, viene staccata la testa.

Nei primi anni dell'impero bizantino il rogo fu utilizzato come punizione per gli zoroastriani, come pena di contrappasso alla loro adorazione del fuoco sacro.



Nei territori conquistati dai Vandali nell'Africa settentrionale, durante il Regno di Unerico la morte sul rogo fu dispensata a molti vescovi cattolici che si erano rifiutati di convertirsi all'arianesimo. Nella Bibbia la punizione del fuoco (Serefa) non era invece riferita al rogo come oggi lo intendiamo: ai condannati veniva fatto ingerire piombo fuso provocando la morte istantanea del reo dovuta alla distruzione delle vene e delle arterie del collo. La Serifa fu una delle quattro pene di morte prescritte dal libro sacro e, come le rimanenti (lapidazione, decapitazione e impiccagione) raramente fu praticata dagli ebrei (vedi San Ciriaco).



Al di fuori dell'area mediterranea il rogo è stato praticato da alcune civiltà precolombiane per cerimonie sacrificali e in India, dove nel passato, ma in alcune regioni la tradizione persiste ancor'oggi, le donne sposate venivano sacrificate sulla pira ove ardevano i corpi dei mariti morti.



Nella cristianità il primo rogo per eresia, anche se vi sono testimonianze non comprovate di roghi di manichei nei primi secoli, venne disposto dal re Roberto II di Francia, un'autorità laica, nel 1022 per punire i vescovi di Orleans che avevano aderito ad un'eresia nella quale, secondo gli atti dell'accusa, gli adepti avrebbero sostenuto di avere visioni angeliche che comunicavano loro il vero significato delle Scritture, quali diretti discendenti degli apostoli.



Tuttavia solo nel 1184 il Sinodo di Verona decise che il rogo fosse la condanna a morte ufficiale per l'eresia: prima di allora le autorità religiose, che dai tempi dell'impero carolingio non avevano a che fare con le eresie, si erano rilevate "morbide" nella lotta agli eretici, solitamente membri dello stesso clero, preferendo altre alternative alla condanna a morte, quali l'abiura sotto tortura.



Fu soltanto con l'affermarsi del catarismo in Linguadoca e nel nord Italia che si decise di stroncare l'eresia attraverso punizioni esemplari.



Tale decisione fu confermata sia dal Quarto Concilio Laterano (1215) che dal Sinodo di Tolosa (1229) e da tutti gli altri convegni ecumenici che si susseguiranno fino al diciasettesimo secolo.



Scopo del rogo era quello di rimuovere ogni traccia dei colpevoli e dei loro peccati, purificando contemporaneamente i luoghi dove questi erano vissuti. Questi infatti, secondo l'ottica medioevale, rischiavano di essere soggetti di altri mali portati da eresia e stregoneria, quali carestie e pestilenze.



Condanna al rogo di Jan HusOltre a ciò, la riduzione in cenere del corpo impediva, secondo l'ideologia cristiana, la resurrezione nel giorno del giudizio universale: era quindi un'esecuzione sia corporale che spirituale.



Le sentenze di condanna a morte per rogo medioevali avvenivano dopo un processo sommario, di stampo fortemente inquisitorio e associato a torture. I beni della persona condannata per eresia venivano confiscati dagli inquisitori ed entravano a far parte del patrimonio dell'ordine che aveva disposto la condanna. Gran parte della storiografia ritiene che sia stato proprio il desiderio di appropriarsi dell'oro dell'Ordine dei Templari a decretare la fine di quest'ultimo e il rogo dei suoi capi.



Tra le personalità di spicco giustiziate tramite questo supplizio possiamo ricordare Jacques de Molay (1314), Jan Hus (1415), Giovanna D'Arco (1431) e Giordano Bruno (1600).



Dopo l'affermarsi della riforma luterana e di quella calvinista la condanna a morte per rogo venne applicata da tutte le correnti religiose provocando un ingente numero di decessi.



Al numero di esecuzioni di eretici vanno aggiunti i numerosi roghi comminati dall'autorità secolare, dopo sentenze dell'autorità ecclessiastica, a omosessuali e streghe. La persecuzione contro le donne accusate di stregoneria in particolare ebbe tra la fine del XV e l'inizio del XVII secolo una particolare recrudescenza, facendo numerose vittime in Europa e nel Nord America. Gli ultimi roghi per stregoneria in Europa avvennero tra il 1782 e il 1793 in Svizzera e in Polonia.



Fin dal Medioevo, in Gran Bretagna, il rogo fu la pena capitale decretata per le donne condannate per tradimento (treason): questo poteva essere high treason quando si trattava di crimini commessi contro i sovrani o petty treason per l'uccisione di coloro che erano superiori per legge a chi commetteva il reato, come nel caso della moglie che uccideva il marito. Nel 1790, Sir Benjamin Hammett, riuscì a far approvare una legge al Parlamento inglese che pose fine sull'isola all'esecuzione capitale sul rogo.



Le opinioni sul numero di esecuzioni effettivamente eseguite sono comunque molto divergenti: si va da un minimo pur sempre rilevante di cinquantamila (meno di cento in Italia) fino ad un massimo di cinque milioni, in un arco che comprende grossomodo l'inizio del XII secolo e la fine del XVII secolo.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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