Domanda:
10 PUNTI ASSICURATI...Aiuto tema: E' giusto o sbagliato morire per un ideale?Esprimi il tuo parere...?
ѕωєєт_gιяℓ
2010-04-09 08:08:46 UTC
E' giusto o sbagliato morire per un ideale? Esprimi il tuo parere.

Il tema è riferito al film Fortapasc. La trama del film è tratta da un fatto di cronaca vera: negli anni ‘80 Giancarlo Siani è un giornalista che si occupa di fatti criminali eventualmente legati alla camorra nella sede del giornale “Mattino” a Torre Annunziata. Dopo aver scoperto gli affari loschi del sindaco di Torre Annunziata, Siani viene chiamato a Napoli, assunto nella sede centrale del giornale; anche lì, nonostante le minacce, Siani continua a seguire le piste che lo portano a rivelare i traffici del boss Valentino Gionta. Il 23 settembre del 1985 Giancarlo Siani viene ucciso a bordo della sua auto mentre rientra a casa al Vomero....
A me serve semplicemente uno spunto perché appunto nella traccia chiede il mio parere.
Voi cosa ne pensate? E' giusto morire per un' ideale? Un' ideale magari contro la camorra o la mafia ?

Rispondete in tanti...ripeto: 10 PUNTI ASSICURATI al migliore e a chi mi da la risposta entro questa sera... grazie in anticipo a tutti...
Quattro risposte:
anonymous
2010-04-09 09:11:11 UTC
se sia giusto morire per un ideale...questo non lo so, so che certamente porta onore morire in nome di un'ottima causa... dipende quanto una persona crede e tiene a quell'ideale. dipende anche dal contesto storico e sociale in cui uno vive: ad esempio durante le Guerre Mondiali molti italiani erano pronti a morire per la salvezza/amor della patria. Oggi chi lo farebbe? Certo, ci saranno molte persone che tengono all'Italia, ma non tante e così coraggiose come quelle vissute durante le 2 G.M.

Personalmente penso che sia giusto morire per un ideale, del cui una persona è fermamente convinta, dalla cui realizzazione molte persone miglioreranno le loro condizioni di vita, insomma facendolo in buona fede.
anonymous
2010-04-09 12:07:55 UTC
Tesoro, la risposta la dovresti ricercare dentro di te.

Vai al di là del semplice compito, del semplice tema da consegnare entro domani.. fa' di questo quesito uno spunto riflessivo. Serve per crescere, sai?!



Dunque, l'unica cosa che posso fare per aiutarti (non a scrivere il tema, ma per darti magari un'idea al ragionamento che tu farai con te stessa) è raccontarti un pò come la penso.



Morire per un ideale (per me) è morire da eroi.

La nostra vita vita non è altro che un passaggio, una parentesi, siamo materialmente nati dal Niente e il Niente sarà la materia di cui saremo composti nello spazio-tempo post-vita. (Mi sto riferendo alla fisicità). Attorno a questo dato di fatto, inconfutabile, ruota la domanda: qual è il senso della vita?

Non sarò io a risponderti, non sarai nemmeno tu a farlo se è un questito aperto sin dall'alba dei tempi, se gli antichi non sono riusciti a diffondere se non un vago e astratto abbozzo di risposta, se le risposte sono individuali, personali, a loro volta soggette a diverse interpretazioni anche dagli autori stessi.

E allora, dunque, morire per un ideale, laddove nemmeno sappiamo quale sia il senso della vita, ha a sua volta un senso? Dipende! Da mille fattori e da altri mille ancora.

Vedi, se tu lo dici ad un materialista si limita a dirti che è "improduttivo". Se tu lo chiedi ad un uomo scaltro e disonesto, ti deride e ti addita di "scarsa furbizia". Se poni questa domanda ad un fatalista ti risponderà che questo era il tuo descrino scritto.

Chi sarà allora l'uomo che di fronte ad una domanda del genere si sentirà di risponderti "certo che ne vale la pena"? Sarà innanzittutto un uomo che io personalmente stimerei con tutta me stessa.

Solo una persona intelligente ("in grado di leggere tra le righe e al di sopra") può pensare di sacrificare la sua corporeità in nome di un ideale, consapevole che ciò che sopravvive comunque di un umano è il suo animo, la sua sostanza, la sua essenza, non il suo corpo, guscio, prigione e gabbia.

Un uomo libero è un uomo onesto e un uomo onesto ha poco da difendere. Vive di saggezza, di autosufficienza e di attività disinteressata. Non è un sillogismo sciocco, per me ne và del senso stesso di una vita. Se una delle tante ipotesi azzardate è quello di lasciare una traccia di sè, ahimè, se il corpo muore è di natura contradditorio. Allora, attraverso quale via si lascia una traccia?

La procrezione? Certo! Dei libri, delle foto, delle immagini? Certo! Attraverso l'anamnesi, il ricordo? Certo! E tutto questo cosa racchiude? L'anima, l'essenza di quel pezzetto di umanità, frammento che se manca il mondo non si accorge, ma chi l'ha conosciuto non può che rimpiangerlo.

Come può un uomo libero non essere disposto a morire, a donare la sua vita terrena in nome di ciò in cui crede, in nome del suo essere più intrinseco e profondo? Non può rinunciarvi!

Tradire se stesso sarebbe il gesto più disonesto che l'uomo onesto possa compiere!



Ora immagino che tu dal mio scritto non abbia capito un accidenti. Prova a rileggertelo, magari senza rendermene conto ho usato un linguaggio troppo complesso. Tuttavia, spero che ti serva veramente per elaborare una tua idea, anche contraria, anche opposta, purchè sia tua e non di un answeriano di yahoo!



Buon pensiero!
fontana d'argento
2010-04-11 05:56:25 UTC
quando si dice:" Il tizio e' morto per un ideale" non si intende dire che il tizio ha deciso di morire per quello in cui credeva , ma che e' morto perche' stava combattendo per quell' ideale e si e' trovato involontariamente di fronte alla morte .Nessuna persona ragionevole sceglierebbe con la massima sicurezza , di morire per un ideale .

Quelle persone che si trasformano in kamikaze lo fanno per odio o per debolezza mentale , e quindi non si possono ritenere persone giuste.
?
2010-04-09 08:35:44 UTC
FORTAPASC


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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