Domanda:
Aiuto.......!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!?
2007-08-25 04:05:56 UTC
aiutoooooo....qualkuno di voi ha letto i libri: le avventure di oliver twist di charles dickens e 1 nessuno,centomila di luigi pirandello??????aiutatemii mi servono i riassunti di questi 2 libri al + prestoooo!!!!
vi ringrazio in anticipo!!!!!!
Sei risposte:
Rimmel93
2007-08-25 04:17:34 UTC
Riassunto di oliver twist:

Alla periferia di Londra Oliver è un piccolo orfano. La mamma è morta subito dopo averlo dato alla luce ed il padre è sconosciuto. Il neonato finisce quindi all’orfanotrofio dei poveri. Il terribile orfanotrofio è finanziato dalla chiesa tutti i soldi sono intascati dai gestori ed i piccoli sopravvivono a stento. Il piccolo è succube dei grandi e non può essere aiutato dai suoi coetanei poiché tutti hanno il solo scopo di sopravvivere alla situazione disumana in cui si trovano. Vessato dai compagni e dagli insegnanti il piccolo Oliver diventa un problema per la direttrice e per il “mazziere”, un arido uomo che sovraintende alla disciplina dei ragazzi. Dopo l’ennesimo episodio in cui è coinvolto Oliver la direttrice dell’istituto cerca di liberarsene. Viene mandato a servire presso un fabbricante di bare che non lesina percosse. Dopo poco tempo Oliver esasperato scappa cercando fortuna raggiungendo a piedi la grande città. Quando arriva a Londra è allo stremo delle forze, incontra per strada un coetaneo che lo aiuta e lo porta con sè. Il ragazzo e altri fanciulli fanno capo ad un vecchio ebreo di nome Fagin, ricettatore di merce rubata. Ospitato nella casa di Fagin al ragazzo viene, a poco a poco, insegnato dall’ebreo e dai ragazzi, il mestiere del ladro. Oliver è ancora ingenuo e non riesce ad interpretare i sentimenti che lo sconvolgono, inizia ugualmente a capire la razza di compagnia in cui si è imbattuto. La sua sorte non volge al meglio.



Il suo primo lavoro è quello di rubare dalle tasche di benestanti e distratti passanti qualsiasi oggetto prezioso riesca a racimolare. In quest’occasione è affiancato da due compagni. Il giovane benché innocente viene rincorso e arrestato, mentre i veri ladruncoli riescono a fuggire. Finito in prigione e interrogato dalla polizia capisce di che pasta siano gli uomini della legge. In seguito, liberato grazie ad una testimonianza favorevole, viene notato da un anziano libraio e accolto nella sua casa. Finalmente per il povero Oliver inizia un periodo favorevole.



Il periodo è breve e caduto nuovamente in disgrazia al soldo della banda di ladri il ragazzo sarà subdolamente minacciato e costretto ad aiutare il rozzo e alcolizzato ladro di nome Sikes a rapinare una villa. Il compito del segaligneo ragazzo è quello di penetrare in una stretta apertura della casa e una volta dentro recarsi alla porta per aprire al ladro. Oliver viene però sentito dai domestici del padrone di casa e da questi ferito con un colpo di arma da fuoco. Il ladro scappa e lui rischia la morte. I servi accorgendosi che si tratta di un fanciullo lo affidano alle cure della figlia del padrone, Mr. Brownlow, che lo tratta come un fratello caduto in disgrazia. Oliver torna in forze e acquista sicurezza in sé stesso. Ora viene anche istruito e sta forse raggiungendo una dimensione di vita più normale, quella che ogni ragazzino dovrebbe avere.



Dopo qualche tempo i loschi ex compagni rapiscono il ragazzo mentre si reca in città. Vogliono servirsi ancora una volta di lui per ottenere un lauto riscatto. Dopo nuove vicissitudini, tra cui la comparsa di un fratellastro, che conoscendo le origini. I malvagi personaggi che per tutta la sua breve vita l’hanno angustiato saranno tutti assicurati alla giustizia e subiranno la giusta condanna.



Riassunto di 1,nexuno, centomila:

Il protagonista di questa vicenda, Vitangelo Moscarda, è una persona ordinaria, che ha ereditato giovane la banca del padre e vive di rendita affidando a due fidi collaboratori la gestione dell'impresa. Un giorno, tuttavia, in seguito alla rivelazione da parte della moglie di un suo difetto fisico (il naso leggermente storto, di cui non si era mai accorto), inizia a scoprire che le persone intorno a lui hanno un'immagine della sua persona completamente diversa da quella che lui ha di sé. È la consapevolezza di essere vivo nelle persone intorno a lui in centomila forme differenti che accende il desiderio di distruggere queste forme a lui estranee, con l'obiettivo di scoprire il vero sé. Inizia, quindi, ad agire con il fine di strappare queste immagini sbagliate di sé che sono nelle persone, iniziando con la moglie e il suo Gengè (il nomignolo con cui lo chiamava e cui ella affidava l'immagine del marito). La sua prima consapevolezza, dunque, ha come oggetto ciò che non è, e nel tentativo di distruggere queste errate convinzioni, apre la strada per la scoperta di ciò che è. La difficoltà, però, sta nel conoscere se stesso, la vera essenza di sé. Vitangelo Moscarda tenta di sorprenderla in un attimo in cui si affaccia sulla realtà, ma nel momento in cui si rende conto di ciò, la fa scomparire. Ne deriva l'impossibilità a conoscere l'io profondo, l'essenza stessa di sé, e avere come unica possibilità la conoscenza dell'io così come appare, e non com'è veramente (una sorta di dualismo kantiano fenomeno-noumeno).



Il protagonista arriverà alla follia, che non è considerata in modo negativo, ma è considerata come un momento in cui, sospesi tutti i comportamenti che prima automatici, la facoltà percettiva riesce ad allargarsi e vedere il mondo con "altri occhi", perchè finalmente libera dalle regole consuete.



L'opera finisce con la presentazione della "vera vita", finalmente libera dalle costrizioni, capace di rinascere ogni attimo. Al contrario di un altro personaggio della narrativa pirandelliana, Mattia Pascal de Il fu Mattia Pascal, Vitangelo Moscarda capisce che l'unico modo per liberarsi dalla prigione in cui la vita ci rinchiude, non basta cambiare nome, ma bisogna rifiutare completamente ogni nome, visto come la rappresentazione della forma di una cosa, la sua parte statica. Ma, proprio perchè la vita non è statica, il nome rappresenta proprio la morte. Dunque l'unico modo per vivere in ogni istante è vivere attimo per attimo la vita, rinascendo ogni attimo in modo diverso.



Titolo e significato dell'opera



Il titolo di questo romanzo pirandelliano è un'ottima chiave di lettura per comprenderlo fino in fondo. Quella di Vitangelo Moscarda è la storia di una consapevolezza che si va man mano formando. La consapevolezza che l'uomo non è Uno, e che la realtà non è oggettiva. Il protagonista passa dal considerarsi univoco, unico per tutti (Uno) a concepire che egli è un nulla, una semplice costruzione artificiale (Nessuno), passando attraverso la consapevolezza della poliedricità che l'individuo assume nel suo rapporto con gli altri (Centomila). In questo modo, la realtà perde la sua oggettività e si sgretola nell'infinito vortice del relativismo. Nel suo tentativo di distruggere i centomila estranei che vivono negli altri, le centomila concezioni che gli altri hanno di lui, viene preso per pazzo dalla gente, che non vuole accettare che il mondo sia diverso da come lo immagina.



Vitangelo Moscarda è il "forestiere della vita", colui che ha capito l'illusorietà delle costruzioni, delle certezze che gli uomini hanno sulla loro unicità. Egli vede gli altri vivere in questa trappola, ma neanche lui ne è completamente libero: il fatto che la gente l'abbia preso per pazzo è la dimostrazione che non è possibile distruggere le centomila immagini, a lui estranee, che gli altri hanno di lui. È possibile solo farle impazzire.



La fine del romanzo è molto profonda, conclusione degna per un'opera di questa portata. Il rifiuto totale di ogni forma imposta conclude la frantumazione dell'io, la completa, perchè esso si dissolve completamente nella natura. Pieno di significati è il rifiuto del nome, che falsifica ed imprigiona la realtà in forme immutabili, quasi come un'epigrafe funeraria. Al contrario della vita, che è un divenire perenne, secondo la concezione vitalistica di Pirandello.



Spero di exerti stata d'aiuto! Baci!
..Fragolina..
2007-08-25 12:28:44 UTC
vai in questo sito per vedere il riassunto delle avventure di oliver twist

http://www.acfta.org/2007/08/22/oliver-twist-charles-dickens-recensione-e-riassunto-del-libro/



qua invece per un nessuno e centomila http://www.itis.mn.it/fermitutti/recensioni/archivio/narr_ita/unones.html
2007-08-25 11:21:34 UTC
basta cercare su internet! ;)



http://www.pirandelloweb.com/romanzi/unonessuno/unonessuno_riassunto.htm



http://www.acfta.org/2007/08/22/oliver-twist-charles-dickens-recensione-e-riassunto-del-libro/
2007-08-25 11:19:17 UTC
Oliver Twist Summary

Oliver Twist was born in a workhouse in a provincial town. His mother has been found very sick in the street, and she gives birth to Oliver just before she dies. Oliver is raised under the care of Mrs. Mann and the beadle Mr. Bumble in the workhouse. One day Noah Claypole insults Oliver’s dead mother and the small and frail Oliver attacks him. However, Oliver is punished severely, and he runs away to London. Here he is picked up by Jack Dawkins who is a member of the Fagin’s gang of boys. Fagin has trained the boys to become pickpockets. One of the victim , the old benevolent gentleman Mr. Brownlow rescues Oliver from arrest and brings him to his house and for the first time in his life he is happy. One day Fagin kidnaps Oliver. Fagin is prompted to do this by the mysterious Mr. Monks. Oliver is taken along on a burglary expedition in the country. The thieves are discovered in the house of Mrs. Maylie and her adopted niece, Rose, here Oliver is shot and wounded. Rose and Mrs. Maylie nurse the wounded Oliver. When he tells them his story they believe him, and he settles with them. Monks’ plot against Oliver is disclosed : Oliver’s father’s will states that he will leave money to Oliver on the condition that his reputation is clean. Oliver’s discovers that his mother and Rose were sisters. Monks receives his share of the inheritance and goes away to America. He dies in prison there, and Oliver is adopted by Mr. Brownlow.







2) Hard Times Summary

It is the story of the family of Thomas Gradgrind and take place in Coketown, an industrial city . Gradgrind is a man obsessed with ‘Utilitarian’ values, based upon James Mill (the Utilitarian leader).He directs his own children, Louisa and Tom, in this same way: enforcing an artless existence upon them. He makes Louisa marry Josiah Bounderby who is thirty years her elder. James Harthouse arrives and seduces her so she can escape her constricted life. Her father Tom steals from the bank and dishonestly tries to shift the blame. He does so successfully for a time but eventually gets found out and must leave the country.

artless semplice shift the blame incolpare qualcun altro found out scoperto

3) Utilitarian philosophy

Utilitarianism is a modern form of the Hedonistic ethical theory which teaches that the end of human conduct is happiness, and that it is possibile to discriminate right and wrong with discrimanting pleasure and pain. It is an ethical doctrine that believes the moral value of an action is determined by its contribution to utility. It has been differently defined by various thinkers while nowadays there is a tendency to consider only the well being of humans when interpreting this doctrine.Thomas Gradgrind is an educator that teaches to pupils by facts, neglecting theyr imagination and emotions: this method bring to children that can’t use their imagination. This inhibits creativeness and mind development.

Pleasure piacere pain dolore value valore well being benesesre

inhibits inibisce creativeness creatività mind development. Sviluppo mentale

4a) World of orphans

Poverty during Victorian period was atrocious. Many children lived in conditions that we would find shocking today, so it was very common that many of them chose a life of crime rather than begin full time work as young as five or the slow starvation that workhouses inflicted. Certainly there was some attempt to provide children with some education at the workhouses, and there were charity schools organised by churches, but most of them gave children only a poor place to stay, and and a bit of education There also were some people that took advantage from the situation. For example the children in Fagin’s gang hadn’t a job, so they “worked” as organised pick pockets . Fagin in return offered them food and shelter.

starvation fame attempt tentativo took advantage approfittavano

pick pockets borseggiatori return in cambio shelter rifugio

b) Setting

In the extremely stratified English class structure, the highest social class belonged to the “gentleman,” an aristocrat who did not have to work for his living. The middle class was stigmatized for having to work, and so, to alleviate the stigma attached to middle-class wealth, the middle class promoted work as a moral virtue. This behaviour led English society to subject the poor to hatred and cruelty. Many members of the middle class were anxious to be differentiated from the lower classes, and one way to do so was to stigmatize the lower classes as lazy good-for-nothings. The middle class transformed earned wealth into a sign of moral virtue. Victorian society interpreted economic success as a sign that God favored the honest, moral virtue of the successful individual’s efforts, and interpreted the condition of poverty as a sign of the weakness of the poor individual.

Wealth ricchezza virtue virtù behaviour comportamento led condurre efforts sforzo

c) Victorian hypocrisy

Dickens uses Oliver Twist as a mechanism to criticise workhouses and the treatment of the poor during this period. Dickens was a radical writer, who used his writing to promote public awareness of issues such as poverty. This is not as clear as it might at first seem. So some critics have said that Dickens fails to criticise other social problems.

awareness consapevolezza issues distribuire

5a) point of wiew

He gives a realistic portrait of Victorian society and to urge social reforms. (humanitarism and philantropic feelings). The most recurring themes in Dickens's novels are childhood and social criticism, infact describing the life of children, Dickens criticizes the social institutions and the social conditions of the industrial revolution, which forced children to work in the workhouses in miserable conditions.

portrait ritratto

b) novelist’s position

Charles Dickens is the symbol of the deep contradictions typical of the Victorian Age and embodies what was both positive and negative in it. He condemned the rigidity of the Victorian morality but he was imbued with it: he denounced the evils of his society but he was not able to propose radical solutions for them. He identifies the origin of social evils in man’s hypocrisy, lack of love and greed for money.

embodies personificare imbued imbevere lack mancare

c) narrative mode

The fact of writing for a magazine made him to conform to the public taste in using a melodramatic tone and in introducing an atmosphere of suspance at the end of every part. In particular he pleases lower-middle-classes readers, because they found their lives and problems mirrored by his novels and the upper-classes readers, which share the humanitarian feelings toward the poor people.



pleases piace share condividere mirrored rispecchiati

d) kind of narrator

In his novels the events are narrated by a third person narrator, but often they are seen through the eyes of the protagonist.



6) compare victorian novelists

Dickens belongs to the first generation of victorian novelists, so he speaks about his own time and about social changes. In particular he criticizes some aspects of society (law-workhouses), but he respects the structure and the political system in general. His novel take place in the cities and shows the effects of industrialization. He criticise victorian use, but give the impression to defend the best part of it, like the generosità of rich people.



The second generation novelists, like Thomas Hardy, were consiouss of hypocrisy of their own time and they criticize all the aspects of society. He devised human situations compounded of a mixture of irony and tragedy: his descriptions of the villages, fields, the seasons are indicative of his concept of man’s conflict with nature. Most of Hardy’s novels are set in the countryside and show his affection for the vanishing agricultural world in the face of increasing urbanization. Hardy’s wish to represent life in some of its most dark and cruel aspects in contrast with the Victorian’s readers who represented life as they thought it ought to be.



L. Pirandello: “Uno, nessuno, centomila”



Il ventottenne Vitangelo Moscarda ha sempre pensato di essere un uomo senza difetti, fino a quando la moglie Dida, vedendolo indugiare davanti allo specchio, gli domanda se sta controllando da che parte gli pende il naso. E da quel difetto gli fa notare che le sopracciglia sembrano due accenti circonflessi, una delle orecchie sporge più dell’altra e la gamba destra è più arcuata del dovuto.

Moscarda comincia così a pensare che come sua moglie, i suoi amici e tutte le persone che gli stanno attorno vedono in lui tutti i difetti; parlando con un amico dell’argomento, gli fa notare che ha una fossetta sul mento non simmetrica e innesca così un meccanismo che porta moltissime persone di Richieri a specchiarsi in ogni vetrina per controllare le imperfezioni.

Moscarda realizza che “non è per gli altri quello che fino ad allora si era immaginato di essere”. Egli vuole essere solo, senza la moglie, ma soprattutto senza se stesso, per poter conoscere quel Vitangelo che solo gli altri possono veder vivere e che per lui è come un estraneo. Nella sua stanza, davanti allo specchio, egli vuole scoprire l’estraneo, non forzando le espressioni, ma rimanendo naturale: egli vede un corpo senza nome che attende che qualcuno se lo prenda per farne il suo Moscarda. Quel corpo è nessuno, ma è anche centomila, perché ognuno concepisce al realtà a suo modo, come interpreta le parole, che di per sé sono vuote, diversamente dagli altri.

Secondo Vitangelo, possiamo conoscere solo ciò a cui riusciamo a dare forma ed egli non accetta le forme che gli altri gli attribuiscono: egli infatti non si riconosce nella maschera di Gengè, creata da Dida, che lo considera ingenuo e mansueto e tantomeno non tollera quella che gli ha lasciato in eredità il padre banchiere che aveva fama di essere un usuraio. Egli decide allora di iniziare a distruggere proprio il Moscarda usuraio; si reca da un notaio per predisporre la donazione di una delle tante case di cui dispone, ma questi ha bisogno di alcuni documenti che si trovano nella banca del padre. Vitangelo, che aveva affidato la direzione della banca a Firbo e Quantorzo e non si era mai intromesso nei loro affari, per non destare sospetti, ordina ai due di sfrattare Marco di Dio e la sua famiglia perché non hanno mai pagato l’affitto. Durante lo sfratto, mentre la folla accusa Vitangelo di essere peggio di suo padre, un funzionario del notaio annuncia la donazione: il nuovo padrone di casa preso dalla gioia, gli salta addosso dicendogli che è un pazzo incurabile.

Moscarda ha così dimostrato che può non essere quello che gli altri lo credono, a costo però di essere preso per pazzo. Firbo infatti decide di farlo interdire perché il suo comportamento potrebbe far perdere credibilità alla banca.

Rientrato a casa, trova la moglie a confabulare con Quantorzo: durante la conversazione tra i tre, che per Moscarda sono in otto, visto che per se stesso non conta più, Dida lascia intendere di credere anch’ella che il marito sia impazzito. Il suo caro Gengè, però, stufo di quella insulsa maschera, la maltratta, inducendola così a decidere di andarsene. Il suocero di Moscarda tenta allora di farlo ragionare, chiedendogli cosa farà in futuro se distrugge la sua famiglia e tutte le certezze che gli ha lasciato il padre, ma alle risposte confuse e insensate del genero, si convince anch’egli della sua pazzia.

Saputa l’intenzione di Firbo di interdire Vitangelo, Anna Rosa, un’amica di Dida, decide di chiedere al vescovo di parlare al povero sciagurato per redimerlo. Quando incontra Moscarda al convento, però, le cade la borsetta dentro cui aveva una rivoltella: sfortunatamente parte uno sparo che la ferisce al piede.

Durante l’incontro con il Monsignore, Moscarda scorge dalla finestra un povero pazzo, nel quale poi si immedesima, che è andato sul tetto per provare l’ebbrezza del volo. Tuttavia non lo confessa al Monsignore, che accetta di aiutarlo se promette che tutti i suoi soldi saranno utilizzati per opere di carità.

Non avendo più nulla di cui occuparsi Vitangelo accontenta Anna Rosa, che gli chiede di accudirla durante la convalescenza. Ella è attratta dai discorsi dell’uomo, perché anch’ella è immersa nella solitudine, ma prova anche un senso di ribrezzo o di odio che la portano alla tragica decisione di uccidere Moscarda. Durante il processo, la donna confessa di aver sparato volontariamente per mettere fine alle sue considerazioni sulla vita, ma il giudice, è convinto che la donna si sia solamente difesa dall’aggressione di Moscarda e lo convince a sottoscrivere la sua versione.

Egli deve però dimostrare il suo pentimento fondando un ospizio per mendicanti, dove egli stesso viene ricoverato. Nella sua nuova dimora, che sorge in campagna, egli non vuole più guardarsi in uno specchio, perché ormai è guarito dalle sue ossessioni, rinunciando ad ogni identità e rifiutandosi di fissarsi in alcuna forma. Egli è ormai tagliato fuori dalla vita sociale della città e si identifica di volta in volta nella natura che lo circonda e che egli visita ogni mattina all’alba.

baci spero di essere stata di aiuto
2007-08-25 11:17:29 UTC
Il protagonista di questa vicenda, Vitangelo Moscarda, è una persona ordinaria, che ha ereditato da giovane la banca del padre e vive di rendita affidando a due fidi collaboratori la gestione dell'impresa. Un giorno, tuttavia, in seguito alla rivelazione da parte della moglie di un suo difetto fisico (il naso leggermente storto, di cui non si era mai accorto), inizia a scoprire che le persone intorno a lui hanno un'immagine della sua persona completamente diversa da quella che lui ha di sé. È la consapevolezza di essere presente nelle persone intorno a lui in centomila forme differenti che accende il desiderio di distruggere queste forme a lui estranee, con l'obiettivo di scoprire il vero sé. Inizia, quindi, ad agire con il fine di strappare queste immagini sbagliate di sé che sono nelle persone, iniziando con la moglie e il suo Gengè (il nomignolo con cui lo chiamava e cui ella affidava l'immagine del marito). La sua prima consapevolezza, dunque, ha come oggetto ciò che non è, e nel tentativo di distruggere queste errate convinzioni, apre la strada per la scoperta di ciò che è. La difficoltà, però, sta nel conoscere sé stesso, la vera essenza di sé. Vitangelo Moscarda tenta di sorprenderla in un attimo in cui si affaccia sulla realtà, ma nel momento in cui si rende conto di ciò, la fa scomparire. Ne deriva l'impossibilità a conoscere l'io profondo, l'essenza stessa di sé.



Il protagonista arriverà alla follia, che non è considerata in modo negativo, ma è considerata come un momento in cui, sospesi tutti i comportamenti prima automatici, la facoltà percettiva riesce ad allargarsi e vedere il mondo con "altri occhi", perché finalmente libera dalle regole consuete.



L'opera finisce con la presentazione della "vera vita", finalmente libera dalle costrizioni, capace di rinascere ogni attimo.Vitangelo Moscarda capisce che l'unico modo per liberarsi dalla prigione in cui la vita ci rinchiude, non basta cambiare nome, ma bisogna rifiutare completamente ogni nome, visto come la rappresentazione della forma di una cosa, la sua parte statica. Ma, proprio perché la vita non è statica, il nome rappresenta proprio la morte. Dunque l'unico modo per vivere in ogni istante è vivere attimo per attimo la vita, rinascendo ogni attimo in modo diverso.





Questo è uno nessuno e centomila...





Un bambino viene messo al mondo nell’ospizio parrocchiale dei poveri da una donna che dopo averlo dato alla luce muore. La vecchia Sally, che assiste alle nascite e alle morti in quel luogo di pena, riceve dalla donna morente un medaglione e un anello. Bumble, lo scaccino, battezza il bambino col nome di Oliver Twist. Oliver è internato in un orfanotrofio diretto da Mrs Mann, fino all’età di nove anni, compiuti i quali fa ritorno all’ ospizio.







All’ospizio gli orfani sono sottoposti a spietati maltrattamenti e patiscono la fame fino al punto che lanciano i dadi a sorte per decidere chi tra loro chiederà più minestra in rappresentanza del gruppo. È scelto Oliver. Al pasto serale, dopo la somministrazione della razione normale, Oliver ardisce farsi avanti e chiederne di più all’ istitutore.







Oliver è marchiato come un facinoroso capopopolo ed è praticamente espulso dall’ospizio e offerto come apprendista a chiunque voglia prenderlo. Dopo un periodo di apprendista spazzacamino, un mestiere davvero pericoloso e in cui molti bambini vi lasciavano la vita soffocati nelle strette condutture, Oliver viene assunto dal becchino Sowerberry.







Oliver si batte contro Noah Claypole, un altro apprendista becchino, dopo che questi l’aveva deriso sulla madre morta. Ingiustamente battuto per questa offesa, Oliver abbandona il posto da becchino e raggiunge Londra.







Nei sobborghi della capitale, Oliver, stanco ed affamato, fa la conoscenza di Jack Dawkins che gli offre un posto in cui poter rimanere a Londra. Così Oliver fa ingresso in una banda di ladri capeggiata dal sinistro Fagin. Oliver, inconsapevole, va a "lavorare" con Dawkins, soprannominato anche “Artful Dodger” (abile furbacchione) e Charlie Bates, un altro dei ragazzi della banda di Fagin e capisce ben presto qual è il reale mestiere di Dawkins quando questi pizzica il portafoglio dalla tasca di un signore. Quando il signore, Mr. Brownlow, s’avvede del furto scambia Oliver per il colpevole, il quale dopo un tentativo di fuga e un inseguimento, è bloccato e arrestato dalla polizia. Oliver, rimasto ferito nell'inseguimento, riesce a chiarire la propria condizione di testimone del crimine ed è preso a benvolere dal Brownlow che lo porta a casa sua con l’intenzione di recuperare il monello di strada.







Oliver è trattato gentilmente a casa Brownlow e, dopo un periodo di recupero, è inviato dal sig. Brownlow per una commissione presso un commerciante locale per pagargli 5 sterline e per restituirgli alcuni libri. Lungo il tragitto Oliver è bloccato da Nancy e Bill Sikes e fa ritorno al covo della banda di ladri di Fagin. Il sig. Brownlow, pensando che Oliver sia fuggito con i suoi denari conclude che Oliver era un ladro anche prima. Questa supposizione è ulteriormente rinforzata quando Bumble lo scaccino, rispondendo ad un annuncio sul giornale messo da Brownlow per chiedere informazioni riguardo a Oliver, esprime pareri sul ragazzo ad egli totalmente sfavorevoli.







Oliver è costretto da Fagin ad accompagnare Sikes in un furto che necessita di un ragazzo di piccola complessione per entrare attraverso una finestra ed aprire la porta ai ladri. Il furto è sventato, la casa messa in allarme e Oliver ferito. Oliver è medicato e rimesso in salute in casa Maylies, la casa che Sikes stava tentando di svaligiare. Oliver racconta la sua storia ai Maylies ed al dottor Losberne.







Il misterioso Monks, rivelatosi essere fratellastro di Oliver, losco figuro che faceva coppia con Fagin nello scellerato tentativo di riprendere Oliver per condurlo sulla strada del crimine, adesso ordisce trame per impossessarsi della quota parte dell’eredità legittima dell’ignaro Oliver. Infatti la donna di Sike, Nancy, che ha a cuore la sorte di Oliver, ascolta per caso il piano di Monks e di Fagin e fa partecipe della sua scoperta Rose Maylie nella speranza di contrastare il piano. Rose recluta alla causa di Oliver il sig. Brownlow, il Dott. Losberne ed altri.







Bumble lo scaccino ha sposato intanto la direttrice dell’ ospizio, la sig.ra Corney che in precedenza, assistendo alla morte della vecchia Sally, si è impossessata del medaglione e dell'anello che la vecchia Sally aveva preso dalla madre di Oliver sul suo letto di morte. Monks compra il medaglione e l'anello dai Bumbles sperando, con l’intento di distruggerli, di far restare sconosciuta la vera identità di Oliver.







Nancy incontra il sig. Brownlow e Rose Maylie sul London Bridge e li informa su dove trovare Monks. Fagin che ha seguito Nancy , in preda all’ira, dice a Sikes che Nancy li avrebbe senz’altro denunciati. Sikes assassina brutalmente Nancy e fugge via da Londra.







Monks è preso dal sig. Brownlow. Fagin è arrestato e condannato all’impiccagione. Sikes, inseguito dalla folla, a sua volta resta impiccato casualmente nel tentativo disperato di fuga. I Bumbles sono rimossi dalle loro cariche presso l’ospizio, e perdendo ogni sicurezza economica cadono a loro volta in povertà e sono pertanto internati nello stesso ospizio che fino a poco prima dirigevano.







Oliver si rivela essere il figlio illegittimo di Edwin Leeford e di Agnes Fleming.. Leeford ha generato il diabolico Edward (Monks) da un'unione precedente finita male. Dopo aver sedotto Agnes, Edwin muore, lasciando come ultima volontà che il bambino non ancora nato erediti le sue proprietà a condizione che «in età minorile non abbia macchiato mai il suo nome con alcun atto pubblico di disonore, di meschinità, di codardia, o di scorrettezza», in tal caso tutti i beni sarebbero andati ad Edward (Monks), da qui il tentativo di Monks di corrompere Oliver tramite Fagin.







Monks riceve tuttavia la metà dell'eredità di Oliver dal sig.Brownlow, che era stato un buon amico di Edwin Leeford, nella speranza che cominci una nuova vita. Monks fugge ben presto in America in cui sperpera rapidamente la sua parte e muore in prigione. Rose Maylie si rivela essere la sorella di Agnes Fleming ed è stata adottata dal Maylies dopo che i suoi genitori erano morti, pertanto Rose è zia di Oliver.







Oliver riceve la sua eredità ed è adottato dal sig. Brownlow. Rose può sposare il lungamente amato Harry Maylie.







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Opera giovanile di Dickens, romanzo-romanzo nella sua lunga catena di colpi di scena e di agnizioni finali, fortemente debitore del genere picaresco del secolo precedente e della lezione di Fielding, autore di romanzi che prendono il titolo dagli eroi eponimi (Tom Jones, Jonathan Wildt, Joseph Andrews), Oliver Twist si distingue per la freschezza del dettato narrativo e la forza della rappresentazione realistica. La penna sorgiva di Dickens fu favorita tuttavia nell’Inghilterra vittoriana, allora il centro del mondo, dalla diffusione di massa dei giornali periodici in cui la storia usciva a puntate, ma anche dall’effetto "rispecchiamento", anch'esso un fenomeno di massa a noi ben noto (si vedano le narrazioni seriali televisive) ossia quello di vedere sulla pagina ciò che non era difficile scorgere svoltando l’angolo della via. Nella Londra turbolenta di inizio Ottocento, in preda alla feroce lotta tra le classi sociali, la dialettica poveri-ricchi, buoni-cattivi, che non necessariamente combaciano nella successione, trova in Dickens un cantore particolarmente intonato. Dickens, che ha sperimentato sulla propria pelle i colpi dell’oltraggiosa fortuna di una infanzia dura e disperata, approdato alla condizione di intellettuale-giornalista che vive della propria penna, non affonda il suo bisturi fino all'aperta denuncia del conflitto di classe. Altro è il suo scopo. Conosce la tragedia del vivere ma non vuole portarla sulla carta senza sottoporla ad uno speciale trattamento. Consegna perciò il romanzo ad un'atmosfera inconfondibile, la sua, in cui senza falsificare i dati della realtà, anzi partendo da essi (ricordiamo che Dickens venne aspramente criticato dai benpensanti per aver portato in letteratura ladri e prostitute), affievolisce la tragedia sociale in un'arietta da melodramma. Tutti trovano un posto nel mondo, grazie al demiurgo narratore che, distribuendo le carte, assegna il paradiso sociale ai buoni e l’inferno ai reprobi, evitando forse ai suoi lettori l’impegno di più gravose catarsi . Fa niente che nel mondo reale non sempre finisca così. Ma chi l’ha detto che il romanzo debba mimare la vita così com’è? Non è forse vero che talvolta questo genere letterario, il più imprevedibile e privo di regole, invochi la vita come invece dovrebbe essere, dando in positivo sulla pagina ciò che è in negativo nel mondo reale? È altrettanto vero che così operando si corre il rischio della facile consolazione, ma Dickens fa in modo che resti sempre nella mente di chi legge un retrogusto di amarezza – il massimo che egli possa concedere - tale che la composizione nell'armonica finzione romanzesca del caos informe della vita associata avvenga con un sottinteso patto di tacitazione del lettore, il quale è invitato a non chiedersi troppo, se non vuole guastarsi la festa di una tranquilla e avvincente lettura e negarsi lo spettacolo di un mondo messo in sesto, sui suoi giusti cardini, una volta tanto.



e questo oliver twist
ASPIRANTEVFP1
2007-08-25 11:13:55 UTC
CI VUOLE KI ME LI DEVE FARE A ME..............


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